DESCRIZIONE:
Il corbezzolo è un arbusto sempreverde che può raggiungere le dimensioni di un albero di piccola taglia con chioma densa di fogliame e irregolare, è resistente alla siccità e tollera leggermente il freddo, è molto longevo e può raggiungere i 1000 anni di età, cresce in ambienti semiaridi, vegetando tra cespugli e boschi di leccio è specie indigena in Italia, tipico della macchia mediterranea.
La corteccia è bruna rugosa andando avanti con l’età si sfalda in lunghe e sottili squame bruno-rossastre.
I rametti dell’anno sono ocraceo-rossastri e con tomentosità diffusa;
Le foglie sono persistenti, alterne e semplici dotate di un corto picciolo e una lamina ovato-lanceolata, lucida superiormente, a margine seghettato.
I fiori sono ermafroditi riuniti in racemi penduli e glabri con corolla bianca o rosa a forma urceolata e calice piccolo diviso in 5 lacinie verdi a margine biancastro, 10 stami con antere rossicce, sono portati alla base del ramo dell’anno;
I frutti sono bacche eduli lungamente picciolate, sferiche (1-2 cm di diametro), di color arancio-porpora con buccia granulosa, polpa tenera di colore giallastro e dolce, contengono da 10 a 50 semi di forma ellittica e di colore marrone chiaro. È una delle poche specie ad avere contemporaneamente fioritura e fruttificazione: la fioritura infatti inizia a Novembre e continua fino a Marzo, la fruttificazione ha inizio a Marzo e continua fino a Novembre, in primavera e autunno quindi le due fasi sono contemporanee.
Il legno è discolore con alburno giallo-rosato e durame rosso-bruno, è molto duro e aromatico.
UTILIZZI:
In selvicoltura ha un’importanza modesta, ma si coltiva spesso per rivestire e abbellire scarpate stradali e come specie ornamentale in parchi e giardini.
Il legno è utilizzato come combustibile per la produzione di ottimo carbone e per la cottura di arrosti data la spiccata aromaticità. Data la sua durezza viene utilizzato e per costruire pali e intarsiato per minuti lavori di artigianato.
Dalla corteccia vengono ricavate notevoli quantità di tannino impiegate per la produzione di coloranti e per la concia delle pelli.
Trova impiego nei rimboschimenti data la sua veloce attività vegetazionale, in grado di ripristinare in poco tempo le aree boschive soggette a incendi per rapida emissione di nuovi polloni.
I frutti che sono eduli, raccolti ben maturi possono essere impiegati per preparare marmellate, canditi, bibite fermentate dissetanti, acquavite e perfino aceto.
I frutti possono essere messi sotto spirito come le ciliegie, ed è possibile ricavarne un vino detto “di corbezzolo”. I frutti possono fermentare quando si trovano ancora sull’albero e contenere fino allo 0,5% di alcool motivo per cui se mangiati crudi in grande quantità possono indurre e un senso d’ubriachezza e di vertigine.
Dai fiori del corbezzolo s può ricavare un pregiato miele balsamico.
La pianta ha proprietà astringenti, antisettiche, antinfiammatorie, antidiuretiche, particolarmente utile per l’apparato urinario.
I frutti sono ricchi di vitamina C, zuccheri, acidi organici pectina, tannini e un glucoalcaloide contenuto anche nelle foglie giovani chiamato arbutina, un buon disinfettante del tratto urogenitale e che conferisce la caratteristica astringenza ai frutti utili per un effetto antidiarroico. La presenza di tale alcaloide può causare in alcune persone spiacevoli effetti indesiderati, motivo per cui si raccomanda di non abusare con il consumo dei frutti, a ricordarlo la contrazione latina del nome della specie botanica unedo in unus edo, ossia “unus” = uno “edo” = mangio “ne mangio uno solo”.
Le foglie e la corteccia dell’albero possono contenere fino al 36% di tannino, che le rende molto astringenti e anch’esse contengono il glucoside arbutina, che esercita un’azione antisettica e antinfiammatoria sull’apparato urinario.
PREPARAZIONE DECOTTO (uso interno): si fanno bollire 30 g di foglie e di corteccia essiccata in 1 litro di acqua; se ne prendono 2 o 3 tazze al giorno in caso di patologie urinarie (cistiti, calcolosi renale, infezioni urogenitali, coliche renali) e 5 tazze in caso di diarrea e dissenteria, ha una potente azione antinfiammatoria antisettica e astringente.
Il decotto di foglie e radici è utile anche per il trattamento di inestetismi della pelle come la couperose, sulla quale dimostra un’azione schiarente, cosi come sui capillari dilatati delle gambe e per la normalizzazione del sebo cutaneo.
FRUTTI: si consumano freschi oppure sotto forma di marmellata e confetture.
TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI
A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista
Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.