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GUIDA AL RILEVAMENTO DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO

Dopo il convegno organizzato lo scorso mese di gennaio a Boville Ernica in collaborazione con l’Osservatorio astronomico di Campocatino, continua l’impegno del Circolo Legambiente Lamasena sul fronte del contrasto all’inquinamento luminoso.

Come noto, questa forma di inquinamento, sensibilmente diffuso anche nei nostri centri urbani, ha effetti rilevanti su diverse matrici ambientali:

  • impedisce la fruizione della bellezza offerta dal firmamento;
  • ostacola la ricerca astronomica;
  • comporta danni per fauna e flora;
  • ha rilevanti impatti sulla salute umana.

Recentemente è stato condotto un censimento delle sorgenti luminose inquinanti nel comune di Ceprano che sarà il documento di discussione, con le Autorità locali, per pianificare eventuali interventi di risanamento.

Il censimento è una operazione sicuramente lunga, ma di agevole conduzione che ognuno potrebbe realizzare nel proprio comune. Ed è a tale proposito che pubblichiamo questa breve guida al rilevamento delle sorgenti inquinanti: chiunque fosse interessato ad operare in tale senso può mettersi in contatto con il circolo, agli indirizzi riportati su questo sito, al fine di concordare le modalità operative.

Le fonti luminose inquinanti possono essere schematicamente raggruppate in 5 categorie.

 1 – LANTERNE DECORATIVE

Queste lanterne (foto 1) sono solitamente installate nei centri storici: sono caratterizzate dal fatto di avere la fonte luminosa posta in basso con fascio luminoso pertanto diretto verso l’alto e spesso non presentano alcuna schermatura. Una valida alternativa, con stessa valenza estetica, potrebbe essere offerta dalle lanterne con schermo posizionato nella parte superiore in cui è installata la lampadina che quindi dirige il fascio luminoso verso il piano stradale con notevoli incrementi dell’efficienza, risparmi energetici ed annullamenti dell’inquinamento (foto 2).

Foto 1 – Lanterna inquinante

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Foto 2 – Lanterna non inquinante

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2 – SFERE

Sono tra le sorgenti maggiormente inquinanti e possono essere divise in 3 sotto categorie:

  • sfere trasparenti non usurate
  • sfere trasparenti usurate (foto 3)
  • sfere bianche (foto 4)

In questi casi l’inquinamento può essere contrastato dotando le sfere di schermatura nella parte superiore: questo intervento è pero praticabile solo per le sfere trasparenti non usurate. Negli altri due casi, infatti, l’usura della sfera o il suo colore bianco comportano l’insorgere di fenomeni di rifrazione con deviazione della luce verso l’alto anche a seguito della installazione della schermatura. Pertanto l’unica soluzione consiste nella sostituzione dell’apparato.

Foto 3 – Sfere trasparenti usurate

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Foto 4 – Sfere bianche

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3 – LAMPADE A VETRO PIANO MA CON ECCESSIVA INCLINAZIONE RISPETTO AL PIANO STRADALE

La presenza del vetro piano è una garanzia in termini di riduzione dell’inquinamento luminoso a patto però che la sorgente luminosa non sia troppo inclinata rispetto al piano stradale (le sorgenti luminose dovrebbero essere parallele alla strada): in questo caso, infatti, una parte del fascio luminoso sarà inevitabilmente diretto verso l’alto con annullamento degli effetti positivi dovuti alla presenza del vetro piano. Questa tipologia di sorgente può essere suddivisa in 2 sotto – categorie:

  • apparato che necessita di sostituzione (foto 5)
  • apparato erroneamente montato (foto 6)

Nel primo caso, non essendo possibile intervenire sulla inclinazione, il blocco lampada va sostituito mentre nel secondo caso è sufficiente intervenire sull’inclinazione

Foto 5 – Vetro piano, ma gruppo lampada eccessivamente inclinata e da sostituire

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Foto 6 – Vetro piano, ma gruppo lampada eccessivamente inclinata per errato montaggio

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4 – LAMPADE A VETRO CURVO

Il vetro curvo è fonte di inquinamento luminoso in quanto produce fenomeni di rifrazione con invio del fascio luminoso anche verso l’alto. Possono essere suddivise in 2 sotto – categorie:

  • Lampade a vetro curvo ma orizzontali al piano stradale (foto 7)
  • Lampade a vetro curvo ed inclinate rispetto al piano stradale (foto 8)

Nel primo caso la sostituzione del vetro curvo con un vetro piano annulla l’inquinamento luminoso mentre nel secondo caso è necessario sostituire tutto il blocco lampada analogamente al caso riportato in foto 5.

Foto 7 – Vetro curvo, ma gruppo lampada orizzontale (basta sostituire il vetro)

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Foto 8 – Vetro curvo e gruppo lampada eccessivamente inclinata e da sostituire

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5 – FARI

Solitamente queste sorgenti vengono utilizzate per illuminare chiese e monumenti e spesso sono erroneamente installate in quanto, oltre all’oggetto che dovrebbe essere illuminato, una porzione del fascio, piuttosto potente, è diretto verso l’alto. L’inquinamento potrebbe essere agevolmente annullato correggendo l’inclinazione del faro ed altresì riducendone la potenza o addirittura programmandone lo spegnimento negli orari in cui l’illuminazione del monumento è sostanzialmente inutile (foto 9).

Foto 9 – Fari monumentali

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Riccardo Viselli

 

Inquinamento luminoso e tutela del cielo notturno

giuntaSabato 16 gennaio, presso la bellissima e gremita Sala Consiliare del comune di Boville Ernica, si è svolto un incontro, organizzato dal Circolo Legambiente Lamasena, con il patrocinio del comune di Boville Ernica e della Pro Loco ed in collaborazione con l’Osservatorio astronomico di Campo Catino, per ragionare sui temi e le criticità dell’inquinamento luminoso. In una cornice di pregio assoluto, si è distinta la partecipazione della giunta comunale del comune ernico che ha riportato la positiva esperienza svolta sul tema della riduzione dell’inquinamento luminoso e sulla conseguente riduzione dei costi di erogazione del servizio.
Il convegno, attraverso le circostanziate ed interessanti relazioni dei tecnici intervenuti – l’avv. Mario Di Sora Direttore dell’Osservatorio astronomico di Campo Catino e l’ing. Giovanni Di Meo della “Sezione agenti fisici” dell’Arpa Lazio Frosinone, ha guidato l’interessatissimo ed numerosissimo pubblico nell’analisi delle cause del problema, nei problemi che reca alla salute umana, all’ambiente ed alla ricerca scientifica e nella indicazione delle possibili soluzioni.Di Sora
E’ stato infatti evidenziato che l’inquinamento luminoso non è solo un problema per la scienza astronomica: in numerose specie animali e vegetali, ed anche nell’uomo, è stato infatti riscontrata una alterazione del ritmo veglia/sonno ed addirittura un aumento sensibile di casi di tumori della mammella in lavoratrici dei turni di notte. Inoltre, studi condotti negli U.S.A., hanno dimostrato che l’eccesso di illuminazione dei grattacieli causa ogni anno la morte di oltre 100 milioni di uccelli tanto che nella municipalità di New York, nei periodi migratori, è stato imposto lo spegnimento delle luci nei piani più alti degli stessi.
Le relazioni si sono poi soffermate sulle cause dell’inquinamento luminoso: uso di corpi illuminanti disperdenti, con luce cioè indirizzata inutilmente verso il cielo, uso di corpi illuminanti in numero superiore al necessario, utilizzo di potenze decisamente superiori a quelle effettivamente necessarie, mancanza di dispositivi atti a ridurre la luce durante le ore centrali della notte, progettazione spesso assente. Come spesso accade su altri temi, è stato poi illustrato come l’Italia abbia consumi decisamente superiori alle medie europee: ogni anno il nostro Paese spende oltre 1,3 miliardi di euro nel solo comparto pubblico impiegando 104 kWh per ogni abitante, contro una media europea di 51 ed un valore della Germania pari a 42. E’ stato mostrato, ad esempio, il paradossale caso del parcheggio delle Fiere di Roma, completamente deserto nelle ore notturne, in cui l’illuminazione è 3 volte superiore a quella del centro di Berlino!
presidente relatoriNella regione Lazio il tema è stato affrontato nel 2000 con l’emanazione della legge n. 23, una buona normativa alla quale ha dato un importante contributo l’Osservatorio astronomico di Campo Catino. In questo settore la nostra regione, almeno a livello normativo, si distingue positivamente: confrontando infatti in suoi effetti con quelli della norma piemontese emerge come sia decisamente più efficace nella riduzione dell’inquinamento luminoso e nel contenimento dei costi per i comuni.
Sicuramente interessante è stata poi la trattazione e la confutazione di alcuni “luoghi comuni” sulla minore diffusione della criminalità e sulla maggiore sicurezza stradale in presenza di massiccia illuminazione: a titolo di esempio, uno studio americano del 2000 ha dimostrato una correlazione tra potenziamento dell’illuminazione ed aumento dei crimini del 21% nel noto West Garfield Park di Chicago ed in Francia, lo spegnimento per un serio guasto della illuminazione in un lungo tratto autostradale provocò una diminuzione degli incidenti del 15% (si riscontrò che l’assenza della illuminazione causò una sensibile riduzione della velocità media).Pubblico
I relatori si sono anche soffermati su alcuni aspetti che rendono questo tipo di inquinamento decisamente singolare: è infatti una forma di inquinamento reversibile e la cui riduzione comporta vantaggi indiscutibili per tutte le parti interessate. Ridurre l’inquinamento luminoso, infatti, consentirebbe di recuperare la bellezza del firmamento – tema centrale per le attività di una associazione ambientalista come Legambiente che si propone di “costruire bellezza” – comporterebbe un miglioramento in termini di salute umana e di tutela di molte specie vegetali ed animali, consentirebbe una più efficace ricerca astronomica – che nella nostra provincia è svolta egregiamente dall’Osservatorio di Campo Catino – e, non da ultimo, consentirebbe agli enti locali di risparmiare considerevolmente sulle bollette elettriche. Illuminazioni più efficienti ed installate effettivamente solo dove necessario sarebbero più economiche e consentirebbero di contribuire all’abbattimento della emissione di gas climalteranti, stante la ancora massiccia dipendenza energetica dell’Italia dalle fonti fossili.
AlbimontiToccante è stato, infine, l’intervento della professoressa Maria Adelaide Albimonti, docente di lettere, che ha ricordato la figura del grande astronomo Giuseppe Armellini, scienziato che visse per diverso tempo a Boville Ernica e nel cui cimitero è sepolto che diresse per lunghi anni l’osservatorio astronomico di Roma Monte Mario.

Riccardo Viselli

SCARICA LA RELAZIONE DELL’AVV. MARIO DI SORA
Mario Di Sora

SCARICA LA RELAZIONE DELL’ING. GIOVANNI DI MEO

Giovanni Di Meo

SCARICA LA PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO DI RICCARDO VISELLI
Riccardo Viselli

SCARICA LA PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO DI MARIA ADELAIDE ALBIMONTI
Maria Adelaide Albimonti

Inquinamento luminoso e tutela del cielo notturno

Inquinamento Luminoso e Tutela del Cielo Notturno.jpgIl 16 gennaio, con inizio alle 16.15, presso la Sala Consiliare del comune di Boville Ernica si terrà un incontro organizzato dal Circolo Legambiente Lamasena, con il patrocinio del comune di Boville Ernica e della Pro Loco ed in collaborazione con l’Osservatorio astronomico di Campo Catino.

L’evento è promosso con l’intento di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento luminoso e, in linea con lo spirito dell’ambientalismo scientifico che anima fin dalla sua fondazione Legambiente, di indicare alcune possibili soluzioni.

Tra gli autorevoli relatori, infatti, è prevista la presenza dell’Avv. Mario Di Sora, direttore dell’Osservatorio di Campo Catino, che illustrerà le criticità di questo tipo di impatto ambientale sia relativamente ai danni arrecati alla salute umana che a diverse specie vegetali ed animali sia riguardo alle attività di ricerca svolte in campo astronomico. Il direttore si soffermerà inoltre sulle possibili soluzioni tecnologiche che, oltre ad apportare indubbi benefici in termini di salubrità, comporterebbero non trascurabili effetti positivi anche in termini economici per gli Enti Locali.

Seguirà la relazione dell’Ing. Giovanni di Meo, del Settore Agenti Fisici di Arpalazio Frosinone, che illustrerà la metodologia degli interventi sul territorio adottata dall’Agenzia di protezione ambientale per il controllo di questo fenomeno fisico.

Interessantissimo sarà anche l’intervento della Prof.ssa Maria Adelaide Albimonti, docente di Lettere, che introdurrà i protagonisti che forniranno testimonianze dirette sulla figura del grande astronomo Giuseppe Armellini, seppellito nel cimitero di Boville Ernica, e che tra le altre attività è stato anche Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Roma – Monte Mario.

In caso di cielo sereno, il convegno si concluderà nel Parco dell’Emigrante, al centro di Boville, dove si potranno apprezzare alcune delle bellezze del firmamento grazie ad alcuni telescopi messi a disposizione, a titolo gratuito, dall’Osservatorio Astronomico di Campo Catino e sotto la guida esperta dei ricercatori di questa importante struttura di ricerca scientifica del nostro territorio.

Per informazioni e contatti:
http://www.lamasena.net – email: Legambiente.lmasena@gmail.com   tel. 349/5986873
oppure
science@campocatinobservatory.org – 0775/833737.

Da soli non si può

Volontario in azione presso Casamari

Volontario in azione presso Casamari

Le problematiche ambientali che sono presenti sui nostri territori ci sono note.
La pretesa di qualcuno di chiedere che l’associazione Lamasena possa affrontare l’intero scenario delle emergenze è inopportuna per molte ragioni.
Con tale pretesa si chiede, in sostanza, al circolo di occuparsi dei problemi sperando – così – di aver esaurito il proprio compito di cittadino e, quindi, auto assolversi dalla responsabilità morale verso la collettività e l’ambiente. A questi ricordo che ognuno può entrare a far parte dell’associazione assumendo un ruolo da cui potrebbe dare un contributo fattivo.

I temi in gioco sono tanti e richiedono impegni cospicui per costruire proposte e azioni concrete. Alcuni esempi:

  • Censimento delle discariche disseminate sul territorio per sviluppare azioni di bonifica a cura del volontariato o delle istituzioni
  • Inquinamento elettromagnetico e luminoso
  • Raccolta differenziata, RAEE, Isola ecologica ….
  • Progetti di valorizzazione delle aree verdi concesse in adozione
  • Educazione ambientale. Ciò richiede la preparazione di temi da sottoporre, soprattutto, ai giovani.
  • Valorizzazione delle bellezze naturali e storiche per migliorare l’attrattività turistica dei nostri comuni
  • Consumo dissennato del suolo e studio delle possibili azioni di contrasto
  • Creare/rafforzare percorsi di collaborazione con altre associazioni locali per essere più determinanti nelle nostre proposte
  • Lavorare all’interno dei comitati istituzionali regionali in cui si scrivono le leggi di salvaguardia dell’ambiente, come – ad esempio – le nuove proposte legislative sullo smaltimento dell’amianto e sull’istituzione dei nuovi parchi.

Tale elenco non esaurisce affatto l’insieme delle attività su cui il circolo potrà misurarsi. Tuttavia, sappiamo con certezza che da soli non potremmo affrontare il tutto!

Una luce nell’oscurità dello spazio

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Nell’Ottobre del 2011 ho avuto il privilegio e l’onore di incontrare il Maggiore Paolo Nespoli, famoso astronauta Italiano, proprio qualche mese dopo essere rientrato dalla sua seconda missione sulla Stazione Spaziale Internazionale denominata Expedition 27.

In quell’occasione ho avuto modo di visionare delle bellissime immagini della Terra scattate durante la missione, ed un brivido di emozione mi ha colpito quando, tra le varie proiezioni, ho intravisto la forma del nostro Stivale.

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“È bellissima l’Italia da lassù”, ho pensato tra me e me a primo impatto.

Guardando bene la foto  mi sono reso conto di come le luci possano svelare delle informazioni importanti sul Paese, come ad esempio le differenze tra le zone più ricche e più povere, le differenze tra Nord e Sud e tra le città più densamente popolate e le zone rurali.

Poi invece, guardando ancora meglio, mi sono reso conto che passato il confine, sia verso Nord che verso Est, non si vedono più luci.

Quella sensazione di patriottismo che pochi secondi prima si era timidamente intravista è sparita di colpo quando mi sono reso conto di quanta energia elettrica sprechiamo in più rispetto ai nostri vicini di casa.

Ma perchè dallo spazio l’Italia è più illuminata delle altre nazioni europee?

Sicuramente una questione di illuminazione sovradimensionata rispetto alle reali esigenze, un po’ frutto della bassa politica locale che installa i lampioni davanti le case della gente come ringraziamento dopo le elezioni.

Non è  solo un sovradimensionamento, però, ma anche un problema strutturale di portata ben maggiore. Tutte quelle luci, infatti, sono anche il segnale evidente che i nostri lampioni stanno illuminando il cielo invece che la terra!

E se per alcuni nostalgici queste luci sono pittoresche e romantiche, per gli scienziati invece rappresentano quello che in gergo tecnico si chiama inquinamento luminoso, ovvero il fenomento causato dall’irradiazione incontrollata di luci intense verso la volta celeste.

L’inquinamento luminoso provoca danni sia di natura ambientale che culturale, ma anche economica.

L’eccessiva illuminazione artificiale crea difficoltà di orientamento in molti animali e l’alterazione dell’orologio biologico (ritmo circadiano) nell’uomo, negli animali e nelle piante.

Per effetto di un’illuminazione selvaggia, inoltre,  le stelle diventano diventano spesso invisibili nei cieli delle nostre città. E non dimentichiamo che è proprio grazie quelle stelle che l’uomo ha fatto le sue più grandi conquiste. Dalla trigonometria all’orientamento, dalla scoperta dell’America alla rivoluzione copernicana. Il cielo e le stelle da sempre sono stati al centro delle grandi riflessioni esistenziali dell’uomo, religiose, filosofiche, matematiche, fisiche ed astronomiche.

E sembrerebbe paradossale adesso affermarlo, ma una lampadina ci illumina un gradino, ma ci oscura il cammino.

Se riuscissimo a controllare in maniera intelligente la direzionalità dei fasci di luce, evitando che l’energia elettrica convertita in luminosa venga dissipata in direzioni inutili,  potremmo risparmiare anche il 50% dell’energia elettrica a parità di risultato.

Il passaggio ai LED è necessario al più presto possibile, sia per risparmiare energia, sia per controllare la direzionalità dei fasci luminosi.

Proprio due settimane fa si è festeggiato il decimo anniversario dell’iniziativa M’ILLUMINO DI MENO, una giornata dell’anno in cui vengono spenti i riflettori sui più importanti monumenti allo scopo di sensibilizzare il pubblico al risparmio energetico.

Ben vengano queste iniziative, ma nel nostro piccolo spegniamo le luci superflue quando possiamo. Ci guadagneremo sia economicamente che in termini di visibilità, perchè il nostro sguardo potrà andare oltre e riscoprire quelle cose meravigliose che hanno ispirato i nostri antenati.

PENSIAMO GLOBALMENTE,
AGIAMO LOCALMENTE!

Autore: Giovanni Gasparri (Linkedin | Facebook)
Data di Pubblicazione  28 Febbraio 2014
Ultima Revisione: 28 Febbraio 2014

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