Archivi categoria: Biodiversità

Laboratori ambientali a Collepardo e Pastena

Nel periodo Agosto/Settembre il circolo Legamebiente Lamasena ha tenuto 5 laboratori ambientali presso il Pozzo Dantullo a Collepardo e presso le grotte di Collepardo; laboratori pensati per i bambini ma che hanno ricevuto anche molto interesse da parte degli adulti che ne hanno apprezzato i tanti suggerimenti pratici per replicare piccoli orti pensili in città.

I laboratori sono stati molteplici, a partire dalla realizzazione di bombe di semi d’argilla per rigenerare luoghi degradati, oppure sono state realizzate aiuole di orti sinergici rialzati con fiori ed aromatiche riutilizzando pallet, paglia, carbone, legna e cartone. Infine, ha suscitato molta curiosità la creazione di casette rifugio degli insetti per le specie più deboli e vulnerabili

I 5 eventi si sono svolti attraverso il contributo di LazioCrea SPA che ha fornito le risorse per la loro fattiva realizzazione.

Progetto botanico a Parco Cavallaro

Il circolo Legambiente Lamasena ha portato a compimento un progetto botanico presso il parco Cavallaro di Santa Francesca di Veroli .

L’idea di base che ha animato il progetto era quella di educare alla conoscenza del patrimonio botanico presente nel parco che conta su una varietà di  circa 30 specie.   

Lo sviluppo  del progetto ha permesso di campionare ogni specie, catalogarla, e creare schede tecnico-informative, dotate di un QR Code, fruibili attraverso la realizzazione di una opportuna etichetta meteo-resistente indicante il nome comune  della specie.

Rosmarino con la sua scheda informativa: http:/lamasena.net/rosmarino

Ogni etichetta è stata collocata in uno spazio adiacente la pianta stessa e permetterà, ai fruitori del parco o agli studenti dell’adiacente plesso scolastico, di leggere – attraverso una fotocamera di uno smartphone – il QR code che consentirà di aprire la consultazione della pagina web della scheda tecnico-informativa. 

Se la specie botanica selezionata ha proprietà fitoterapiche od officinali, la sua scheda tecnico-informativa fornisce interessanti suggerimenti per la preparazione degli infusi, macerati o profumatori per ambienti .

Tale lavoro di campionamento e  documentazione scientifica, liberamente scaricabile e rapidamente fruibile,   è utilizzabile come materiale didattico per attività di ricerca o per educare gli studenti ad avvicinarli al meraviglioso mondo delle piante.

Al fine di promuovere i trattamenti fitosanitariin biologico” ed apportare migliorie dell’impianto arboreo del parco,  sono state documentate diverse schede che forniscono le tecniche per la preparazione di  biofertilizzanti e rimedi naturali  contro i più comuni parassiti delle piante.   

 

Ripartire dopo il covid-19

Come ripartire dopo la prova sociale ed emotiva a cui  ha sottoposto il covid-19?

L’associazione traccia gli obiettivi della nuova ripartenza che dovrà far leva sulla consapevolezza della fragilità e vulnerabilità dell’uomo.

L’esperienza covid-19 lascia in eredità il bisogno di un ripensamento del modello economico e sociale; ciò richiederà essere maggiormente autonomi rispetto ai prodotti offerti dai mercati globali e, per fare questo, diventerà importante recuperare attitudini nell’artigianato, nell’agricoltura, nelle scienze e nella tecnologia.

All’interno della sede Lamasena di Scifelli, negli ampi spazi all’aperto, diventerà prioritario sperimentare e accelerare sulle direttrici che fanno parte già del bagaglio esperenziale dell’associazione. La sede operativa di Scifelli dovrà e potrà diventare un centro in cui sviluppare ed accrescere le nuove attitudini ispirandosi al green deal europeo.

Quattro proposte concrete e fattibili:

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Seconda edizione dei Sentieri Ciociari Dell’Agro-Biodiversitá

Il 18 gennaio si tenuta  la terza  edizione dei “sentieri ciociari dell’agro-biodiversitá” .

Un appuntamento che ha permesso un confronto costruttivo sui temi dell’economia solidale, del turismo lento e della biodiversitá. Nel dibattito  c’è stato il gradito saluto istituzionale dell’assessore all’ambiente di Veroli che ha preceduto gli interventi del responsabile della prima oleoteca provinciale e del delegato Arsial, ente  che si occupa del registro regionale  delle specie botaniche autoctone.
All’evento hanno aderito  alcuni agricoltori ed artigiani locali per un mercatino di mutuo scambio e di acquisto di prodotti a km 0.
Tra i contadini, che hanno esposto i loro prodotti, ci sono stati alcuni  eroi moderni che preservano la biodiversità e  si avvalgono delle tecniche della  permacultura e della sinergia tra piante per difendere le loro  produzioni dagli infestanti e dai parassiti. In una forma  più organizzata, ha partecipato Res Ciociaria mettendo in vendita la  pasta prodotta da farine  di grani antichi coltivati nelle campagne della Ciociaria.
La manifestazione si è svolta all’interno di una cornice tutta plastic free per  la degustazione finale di polenta, della varietà mais agostinella, sorseggiando vino del Cesanese del Piglio.

 

Formazione ecosostenibile ed ecotipi locali presso le scuole dell’Istituto comprensivo “Marco Tullio Cicerone” di Arpino

Si è conclusa il 19/12/2019 la campagna di formazione ambientale presso l’Istituto Comprensivo “M.T. Cicerone” di Arpino. Nel progetto educativo sono state coinvolte le classi quinte delle scuole primarie e le classi prime delle scuole secondarie di primo grado dei plessi di Arpino, Santopadre e Fontana Liri.

L’attività di formazione è stata originata dalla collaborazione, a titolo di volontariato, del circolo Legambiente “Lamasena” APS con l’istituto  M.T. Cicerone,  rappresentati – rispettivamente – dal presidente Remo Cinelli  e dal dirigente scolastico,  la professoressa Gabriella La Marca.

Il progetto ha coinvolto diversi collaboratori di ambedue gli enti tra i quali la docente Maria Letizia Casciano – del plesso di Fontana Liri – che si è adoperata per coordinare il progetto legambientino all’interno del M.T. Cicerone in collaborazione con le colleghe Fiorella Fiorelli e Patrizia De Ciantis sui plessi di Santopadre ed Arpino.

Durante il progetto sono stati trattati diversi argomenti sia di carattere generale che verticali.

Tra le tematiche principali sull’ecosostenibilità è stata affrontata la conoscenza e la salvaguardia degli ecotipi locali tra i quali l’aglio rosso di Castelliri, l’aglio rosso di Sulmona e alcune varietà di cipolla tipiche Italiane (dorata di Parma, borettana di Boretto, rossa di Cannara, bianca di Margherita di Savoia) .

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Parte dei bulbi presentati durante gli incontri formativi.

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L’incontro a Scifelli con il Sentiero Agrobiodiversità Ciociara

Di dr. Agr. Marco Cinelli
Sabato, 19.01.19 a Scifelli di Veroli, il territorio ciociaro ha vinto!!! L’incontro, organizzato da Lamasena Circolo Legambiente, che ha riunito i protagonisti di tante produzioni d’eccellenza della provincia di Frosinone, nel campo agricolo, zootecnico e della trasformazione agroalimentare, associazioni ed enti istituzionali, ha evidenziata la Ciociaria possiede capacità di cooperazione.

Tavolo delle varietà di Mais con il piccolo mulino domestico

Il seminario divulgativo, che rientra nella seconda attività del Progetto “Sentiero Agrobiodiversità Ciociara” finanziato dall’ ARSIAL grazie alla Legge n. 194 del 2015 “Tutela e Valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo ed alimentare” e promosso dall’ Istituto Agrario Frosinone – azienda agraria tramite il Responsabile del Progetto, il Prof. Giuseppe Sanna, ha avuto l’obiettivo di far conoscere e discutere di agrobiodiversità Ciociara, ma non solo, con le molte varietà vegetali e razze animali iscritte nel Registro Volontario Regionale.

Varietà di Mais

L’incontro ha fornito sorprendenti testimonianze che hanno fotografato un mondo attento e rispettoso del territorio, come ha ricordato padre Antonio Caboni che ha richiamato a riflettere sul fatto che il nostro prossimo, prima di ogni altro, è la Madre Terra.
Il tema cardine della giornata è stato il Mais e la tipica polentata di S. Antonio.
Si è partiti iniziando a parlare della varietà di Mais Agostinella, così chiamata perché  matura proprio in agosto, tipica del territorio di Vallepietra e già iscritta nel Registro Volontario Regionale, coltivata da RES Ciociaria che semina, inoltre, altre varietà a rischio di estinzione come il Fagiolone di Vallepietra.
Proseguendo con il Mais “Marano“, coltivato tipicamente in Via Marano a Ceccano, che Istituto Agrario Frosinone – azienda agraria coltiva. Varietà probabilmente pervenuta da territori nordici, così come il Mais “Quarantina“, il cui nome, ha spiegato il Dr. Agr. Igino Magliocchetti della Fattoria Didattica Marilù, deriva dalla formazione della spiga dopo circa 40 giorni dalla semina. Proseguendo con il “Mais a 8 file” di Luca Pupparo che insieme all’ Associazione “Amici Sagra Della Crespella” hanno recuperato in concomitanza con la riscoperta degli antichi mestieri.
Approfittando della presenza del Dr. Agr. Roberto Rea, referente ARSIAL per il territorio della provincia di Frosinone, le persone coinvolte hanno avuto modo di segnalare numerose varietà di mais e altre specie vegetali coltivate nel territorio verolano e ciociaro.
Una platea attenta ha ascoltato gli interessanti stakeholder che hanno parlato della loro esperienza d’impresa che ha come filo conduttore la coltivazione o l’allevamento, di varietà o di razze tutelate poiché a rischio d’estinzione, ma anche della commercializzazione dei prodotti da loro derivanti. Marco Marrocco della Azienda Agricola Biodinamica Palazzo Tronconi – Cantina&Osteria ha parlato della coltivazione di varietà viticole autoctone della Ciociaria e delle tecniche di coltivazione e vinificazione biodinamiche e dei vini prodotti che riesce, già oggi, ad esportare in tutto il mondo; Daniel Chiarlitti della La Ciera dei Colli Soc.Coop.  ha illustrato la produzione di olio ottenuto dalla molitura della Cultivar “Ciera dei Colli” ; Leonardo Tatangelo, dell’omonima azienda agricola che produce Aglio rosso e broccoletto di Castelliri, l’esperienza decennale di Paolo Scala dell’ @associazione produttori Aglio Rosso di Castelliri; e ancora, Irene Vano dell’azienda agricola SoloNero Casertano che alleva il Pelatello nero Casertano e produce prelibate carni; Goffredo Todini , della originalissima Oleoteca in Veroli Olea Salus ha testimoniato la necessità di approcciare la commercializzazione dei prodotti tipici con una visione che ne valorizzi l’univocità e la qualità.
Dopo aver riempito la mente i partecipanti hanno avuto modo di riempire anche la pancia degustando la tradizionale polenta di S. Antonio realizzata con farina di mais bramata, macinata al momento, della varietà Agostinella, condita o con sugo di salsicce, spuntature e pancetta del maiale nero casertano arricchito di olio di Itrana del Frantoio di Luigi Cocco o nella versione in bianco con i broccoletti di Castelliri, spolverata di Pecorino stagionato di Picinisco, gentilmente offerto dal La cantina dei sapori e arricchita con olio di Ciera dei Colli.
A sottolineare il valore nutrizionale della polenta è stata la Dott.sa Lorena Abballe Biologa Nutrizionista che ha illustrato l’importanza della polenta nella dieta mediterranea, alimento ricco di vitamine e sali minerali, con un basso indice glicemico sottolineando anche i rischi dovuti ad un eccesso nel consumo di questo alimento come succedeva un tempo.
Il seminario ha registrato la presenza di diverse amministrazioni comunali, pertanto, si ringrazia – per la loro fattiva presenza – il sindaco del Comune di Veroli, Simone Cretaro, che ha aperto il seminario con il suo saluto introduttivo, gli amministratori di Strangolagalli: Patrizio Perciballi e Dino Belli e gli amministratori di Castro Dei Volsci con i saluti di Massimo Lombardi e la presenza dell’assessore all’ambiente Normalenti Pier Luigi che tra l’altro stanno lavorando, anch’essi con l’ARSIAL, per il recupero di un’antica varietà di vite chiamata “Cimiciara“.
Si ringrazia inoltre Giovanni Rondinara del GAL Ernici-Simbruini, la Pro Loco Veroli, la Pro Loco Monte San Giovanni Campano, la Pro loco Castro dei Volsci, @l’associazione la scarana e la Proloco Strangolagalli
L’evento ha rappresentato un momento di confronto per annodare collaborazioni e fare sinergia per poter progettare una migliore organizzazione per la fruibilità di tutto il territorio,  anche in chiave turistica, come ha ricordato la guida Nicoletta Trento.

Valorizzazione delle colture locali

L’incontro a Scifelli, del 19.01.19,  ha rappresentato un facile pretesto per riunire i protagonisti di tante eccellenze (come si direbbe oggi, gli stakeholder delle produzioni locali) nel campo delle produzioni agricole, zootecniche e di trasformazione della Ciociaria.

Il seminario ha avuto l’obiettivo di discutere di biodiversità delle specie di mais autoctone attraverso la competenza dell’ARSIAL che ha messo a disposizione uno specifico bando  in cui il circolo Lamasena ha partecipato come partner. Al riguardo, sono stati significativi gli interventi del tecnico dell’ARSIAL, Dr. Agr. Roberto Rea, e del rappresentante della scuola capofila del “Progetto Agrobiodiversità Ciociara” dell’istituto Agrario Angeloni di Frosinone, prof. Giuseppe Sanna. Entrambi hanno ribadito lo sforzo dei due enti a difesa della biodiversità che fa uso dello strumento del “registro volontario regionale” delle risorse genetiche autoctone, a rischio di erosione, per il settore vegetale e quello animale.

Scambio delle sementi di Mais

L’incontro ha fornito testimonianze sorprendenti che hanno fotografato un mondo attento e rispettoso del territorio, come ha ricordato padre Antonio Caboni che ha richiamato a riflettere sul fatto che il tuo prossimo, prima di ogni altro, è la Madre Terra.

Nelle nuove esperienze d’impresa dei relatori si è denotato un filo conduttore che si riallaccia direttamente ai nonni. Quest’ultimi si sono mostrati i veri portatori di saperi di grande utilità sul nuovo percorso imprenditoriale che si sta delineando, come ha sapientemente ricordato Igino Maglioccetti della fattoria didattica Marilù.

Il senso di questa nuova stagione di imprese artigiane ed agricole risiede proprio nel fatto che esse stanno recuperando le eccellenze delle produzioni tipiche che erano state dimenticate durante gli anni dell’euforia del boom economico che si è affacciato in Ciociaria dagli anni 70 e che, rovinosamente, è declinato a partire dal 2000. Anni in cui i padri hanno abbandonato la terra a favore della facile occupazione in fabbrica che ha presentato un conto salato,  non solo in termini economici ma anche di perdita d’identità e di una  grave eredità costituito da un   inquinamento che funesta la valle del Sacco.

Varietà Mais presentate durante il seminario

Il seminario ha dato voce a tanti giovani imprenditori che hanno raccontato il ritorno alla terra dei loro nonni dopo aver girato il mondo, aver preso titoli di studi ed aver, quindi, maturato una nuova consapevolezza della bellezza dei territori ciociari che va, nuovamente, riscoperta in chiave di rispetto territoriale e di opportunità occupazionale.

Una platea attenta ha ascoltato gli interessanti stakeholder che hanno parlato  della loro esperienza d’impresa.  Mario Marrocco, della casa vinicola Palazzo Tronconi,  ha parlato della sua azienda  che ha adottato tecniche  di coltivazione e vinificazione biodinamiche e che riesce, già oggi, ad esportare in tutto il mondo; Daniel Chiarlitti ha illustrato la produzione di olio attraverso la cooperativa “Ciera dei Colli” che ha selezionato il cultivar ciera che è uno scrigno di qualità e di resilienza, fitoresistente alla mosca olearia; molto significative e coinvolgenti sono state le testimonianza di Luca Pupparo e Stefano Quattrociocchi che hanno raccontato la genesi dell’associazione “Sagra della Crespella”, la quale nasce dalla necessità di giovani di S. Fracesca di Veroli  di voler ricominciare a coltivare gli antichi terrazzamenti dell’area pedemontana per produrre grano ed ortaggi biologici per uso domestico; Goffredo Todini, della originalissima bottega “Oleoteca”, ha testimoniato la necessità di approcciare la commercializzazione dei prodotti tipici con una visione che ne valorizzi l’univocità e la qualità, e – di conseguenza – ha rimarcato la stringente necessità di approcciare il mercato con il marketing e un pakaging coerente al valore dei prodotti; è stata significativa la voce di Claudia Fantini che ha ricordato le coltivazioni “eroiche” di Res Ciociaria e il suo principio etico – sottostante a questa impresa – in cui il motivo ispiratore del suo ideatore,  Arduino Fratarcangeli, è : il bene comune è il profitto migliore per tutti.

La giornata ha avuto un piacevole epilogo conviviale attraverso la degustazione della polenta di S. Antonio, realizzata con alcuni ingredienti  dell’eccellenza enogastronomica ciociara.

La sapiente preparazione della Polenta

Il seminario ha registrato la presenza di diverse amministrazioni comunali che stanno dimostrando, con atti specifici, un’altissima sensibilità ambientale che si sta traducendo in progetti per la realizzazione di isole ecologiche e nuovi parchi pubblici. Pertanto, si ringrazia – per la loro fattiva presenza – il sindaco di Veroli, Simone Cretaro, che ha aperto il seminario con il suo saluto introduttivo, gli amministratori di Strangolagalli: Patrizio Perciballi e Dino Belli e gli amministratori di Castro Dei Volsci con il suo sindaco Massimo Lombardi e l’assessore all’ambiente Pierluigi Normalenti.

L’evento ha rappresentato un momento di confronto per annodare collaborazioni e fare sinergia per poter progettare una migliore organizzazione per la fruibilità per tutto il territorio,  anche in chiave turistica, come ha ricordato la guida Nicoletta Trento.

Sentiero Agrobiodiversità Ciociara

Sabato 01/12/2918  si è svolta con successo, presso l’Azienda Agricola dell’Istituto Agrario di Frosinone (I.I.S “Luigi Angeloni), la prima giornata del Progetto “Sentiero Agrobiodiversità Ciociara“.
Progetto promosso dall’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) in attuazione della Legge 194/2015 che sostiene progetti di conoscenza, tutela e valorizzazione della biodiversità, sia animale che vegetale, di interesse agricolo ed alimentare a rischio di estinzione e di erosione genetica.
Tra le finalità dell’iniziativa è stata anche messa in luce la relazione tra l’agrobiodiversità e i prodotti agroalimentari tradizionali (i cosiddetti PAT), con la multifunzionalità delle aziende agricole, la cultura rurale, la storia e l’economia del territorio, i sistemi di agricoltura sostenibile, la filiera corta, la trasmissione dei saperi e del saper fare tradizionali e l’educazione ambientale.
L’attività, per ora, rivolta principalmente agli studenti dell’Istituto Agrario di Frosinone Frosinone Istituto Tecnico Agrario e dell’Alberghiero ed Agrario “S. Benedetto di Cassino” Istituto San Benedetto Cassino ha visto la collaborazione di alcuni partner tra cui l’associazione Lamasena Circolo Legambiente e svariate aziende agricole del territorio ciociaro “custodi delle risorse genetiche” tra cui L’Az. Agr. Il Gallo Larino di Roberto Dalia, allevatore e custode della Pecora Quadricorna, dell’Asino dei Monti Lepini ed del Pollo Ancona, L’ Azienda Agricola Biodinamica Palazzo Tronconi – Osteria&Cantina con i suoi vitigni autoctoni, Pamapanaro, Lecinaro, Maturano bianco e nero, Capolongo bianco e l’Olivella nera… L’Az. Agr. Az Di Palma Basilio con il Fagiolo Cannellino di Atina. L’Az. Agr. di Leonardo Tatangelo che coltiva l’Aglio Rosso di Castelliri e non solo… L’Az. Agr. Daniel Chiarlitti che coltiva la varietà di olivo “Ciera dei Colli” L’Az. Agr. La contrada del Nero  SoloNero di Irene Vano che alleva il Suino Casertano. L’Az. Agr. dell’ Istituto Agrario Luigi Angeloni che custodisce piante e semi di molte varietà, tra cui: l’Azzeruolo Rosso, il Melo Limoncella, il Melo Calvilla, il Pero Spinacarpi, il Pero Coccia d’Asino, il Peperone Cornetto di Pontecorvo, la Pomodorella Pofana etc…
L’agronomo dr. Luigi Tacchi, esperto in zootecnia,  dichiara che la giornata di oggi é stata un evento storico per l’istituto agrario di Frosinone per i temi affrontati e per la ricchezza di risorse genetiche autoctone coinvolte
Il Progetto, che costituisce un primo passo nella direzione della cooperazione tra le imprese del settore primario della Ciociaria, nell’augurio di creare una rete tra di esse per perseguire obiettivi comuni, ha come sua ultima finalità, oltre all’incoraggiamento della persistenza di sistemi produttivi tipici non intensivi, la costituzione di un itinerario provinciale di imprese agricole coinvolte nella salvaguardia delle risorse genetiche territoriali per incrementare il turismo rurale ciociaro legato alle produzioni tipiche locali.
Ci auguriamo che altre Imprese Agricole ed altri operatori/attori locali, in coerenza con i principi preposti, entrino a far parte del nostro ambizioso progetto
Dott. Marco Cinelli

Escursione all’insegna dell’Etnologia, dell’Archeologia e della Biodiversità

Il 19 agosto , su  invito dell’associazione culturale SS Antonio e Nicola di Vaglie San Nicola, il circolo Lamasena ha partecipato alla festa delle associazioni monticiane.
In occasione dell’evento il circolo  ha organizza una passeggiata che ha avuto lo scopo di avvicinare molti soci e curiosi ad una conoscenza più diretta della collinetta di Civitella  con i suoi reperti archeologici e le sue più recenti  radici rurali di fine ottocento ed inizio novecento.
Presso l’aia “Mengotte”  è stato interpretato  un racconto di Ugo Iannazzi (curatore tra l’altro, del museo  delle Genti di Ciociaria di Arce) che ha fatto rivivere gli usi e le abitudini della civiltà rurale in cui l’aia ne era il fulcro sociale e lavorativo. Sono state rievocate le modalità con cui si trebbiava  il grano e si mondava dalla pula (“cama“); si è riportato alla memoria il rito della scartocciatura del granturco che declinava in serate di festa popolare con i tipici canti ciociari; si è parlato dell’aia come centro in cui si svolgevano le piccole attività commerciali con le lunghe  discussioni tra i coloni e il proprietario terriero che imponeva le inique ripartizioni dei raccolti.
Il gruppo di escursionisti, proseguendo tra gli antichi  sentieri di Civitella,  ha potuto ammirare le mura poligonali/ megalitiche, che si estendono per circa 200 mt sulla sommità della collinetta e di cui ne restano importanti testimonianze,  nonostante l’incuria e la mancata salvaguardia.  Tali mura sono di II maniera e,  si reputa,   possano essere datate all’età del bronzo. Esse necessiterebbero di uno studio più accurato per definirne meglio sia la collocazione storica e sia l’identificazione più certa delle  antiche  popolazioni che hanno abitato tale luogo che, si suppone, siano state gli Ernici ( e , forse, i Volsci) che hanno condiviso  le sorti delle vicine città  di Arpino, Atina, Veroli, Anagni e Ferentino nella contrapposizione all’egemone potenza di Roma a cui hanno tenuto testa per circa 150 anni.
Nell’occasione,  il ruolo di mascotte della  passeggiata lo ha assunto un asinello  dell’azienda Gallolarino che promuove, attraverso la passione del suo titolare Roberto Dalia, l’allevamento di razze rare autoctone come la gallina Ancona, la Pecora Quadricorna, i Pony di Esperia e  la razza reliquia degli Asini dei Monti Lepini a cui appartiene, appunto,  la mascotte della passeggiata.

Alla ricerca della biodiversità e delle tracce storiche a Civitella

L’associazione Legambiente Lamasena si è posta, sin dai propri esordi, la volontà di rilanciare e promuovere l’utilizzo e la conoscenza del patrimonio storico, paesaggistico e ambientale. Per tale ragione, i soci hanno accolto con grande favore l’invito dell’ass. Culturale SS Antonio e Nicola di partecipare alla festa delle associazioni Monticiane (fissata per domenica 19 agosto 2018).

Nell’occasione, il circolo Lamasena organizza una passeggiata ecologica tra storia, natura e tradizioni popolari.  Durante la breve  escursione si cercheranno i resti delle mura poligonali presenti sulla parte più alta della collinetta di Civitella (in fraz. di  Vaglie S. Nicola di Monte San G. C. – FR.)   in cui –  si ipotizza – si insediarono nuclei abitativi delle antiche popolazioni pelasgiche.   Passando nei pressi  dell’aia “mengotte” si rievocheranno le usanze e le tradizioni della civiltà contadina di inizio secolo scorso in cui lo spiazzo circolare era il centro vitale di tutta Civitella. Nell’aia “mengotte” la comunità locale si dava appuntamento per lavorare o per socializzare. Nell’aia si battevano i covoni di grano e si mondava dalla pula (in dialetto “cama”), o si spogliava il mais , accompagnandosi con stornelli della tradizione contadina, o ci si riuniva nelle serate d’estate per raccontare storie e aneddoti.

La passeggiata sarà anche un pretesto per raccontare di biodiversità e di cibo a Km zero attraverso la voce di protagonisti che, silenziosamente ma con determinazione, portano avanti progetti di salvaguardia di razze rare e di recupero di terreni abbandonati per realizzare orti e coltivazioni biologiche.

L’appuntamento è fissato per domenica 19 agosto alle ore 8.30 a Vaglie san Nicola (MSGC). La passeggiata sarà allietata dalla compagnia
di asinelli dei Monti Lepini.