Juniperus horizontalis Moench – Ginepro strisciante

Foto: a sinistra da http://www.missouribotanicalgarden.org, a destra da Wikipedia.

DESCRIZIONE:

Arbusto sempreverde con chioma strisciante e irregolare, generata da lunghi rami che decorrono in senso orizzontale alla superficie dotati alle estremità di intense ramificazioni corte, a costituire una bassa chioma a tappeto larga 5-8 metri. Cresce in terreni mediamente umidi e ben drenati, predilige quelli asciutti e sabbiosi, in pieno sole. Tollera condizioni di crescita calde e relativamente secche. È originario dell’Alaska, del Canada e degli Stati Uniti settentrionali, importato in Italia per le caratteristiche ornamentali adatte a parchi e giardini.

Il tronco è corto ramoso con rami appressati e prostrati al suolo.
La corteccia è grigio-bruna fibrosa, sottile e fessurata longitudinalmente.
Il legno è discolore con durame di colore bruno-rossastro e alburno giallastro fortemente profumato
L’apparato radicale è fittonante capace di approfondirsi notevolmente nelle fessure delle rocce mentre nei suoli compatti le radici si possono diffondere superficialmente anche a notevole distanza.
Le foglie sono opposte-decussate e aghiformi negli individui giovani, tendono a diventare squamiformi lunghe 1-2 mm negli individui adulti di colorazione verde o blu-verdastre tendenti al viola durate i periodi invernali con un breve picciolo adnato.

Specie dioica con fiori unisessuali, su piante diverse. La pianta maschile ha dei microsporofilli (“fiori” maschili) riuniti in coni microsporangiati maschili molto piccoli di 2-4 mm colore giallo posti all’apice dei rami. I macrosporofilli femminili (“fiori” femminili) sono peduncolati e disposti su corti rametti, in strutture composte chiamate galbule.

I fiori femminili dopo l’impollinazione si sviluppano in galbule con semi. Le galbule sono dei falsi frutti simili a bacche di forma globosa o bilobata di 5-7 mm di diametro, di colore verde quando i semi sono immaturi, formati da 3-8 paia di squame che assumono una colorazione nero-bluastra solo dopo 1,5-2 anni quando i semi giungono a maturità, sono rari da osservare sulle piante coltivate nelle quali tendono a non formarsi. Ogni galbula contiene 2 semi. La disseminazione è ornitocora.

UTILIZZI:

Le bacche di ginepro sono tra le spezie utilizzate in cucina in un’ampia varietà di piatti culinari e meglio conosciute per l’aroma principale del gin (il nome del gin è una abbreviazione che deriva dalla parola olandese jenever = ginepro).
Il ginepro è utilizzato in numerose bevande come l’acquavite di ginepro tipica dell’Europa orientale è un distillato a base di ginepro viene prodotto facendo fermentare bacche di ginepro e acqua per creare un vino che viene poi distillato.
La salsa di bacche di ginepro è spesso una scelta aromatica popolare per piatti a base di carne.

Viene utilizzato nel consolidamento dei pendii rocciosi soggetti a erosione e su terreni aridi, in Italia viene utilizzato soprattutto per abbellire parchi, giardini e nelle aiole stradali.

Nella medicina tradizionale americana le piante del genere Juniperus venivano utilizzate come fonte di un olio essenziale a funzione antisettica e antinfiammatoria per il trattamento dei disturbi articolari infiammatori.
In riferimento alla specie J. horizontalis infatti è ad oggi ancora poco studiata e in letteratura scientifica si contano una decina di articoli in relazione alle sue proprietà per cui non vi sono sufficienti dati scientifici a supportare i suoi possibili utilizzi.

Le foglie contengono l’1,3 % di olio essenziale costituito da una concentrazione di 2,8-6% di alfa-pinene (molto più bassa di quella del Juniperus communis che si aggira al 67-80%), mentre è molto ricco di sabinene 57-61% a discapito della stessa specie la quale non contiene affatto questo composto (Zheljazkov et al., 2017 Nat. Prod. Commun.). È dimostrato che l’olio essenziale di Juniperus horizontalis Moench, rispetto alle altre specie dello stesso genere è dotato di una forte proprietà antiossidante data da flavonoidi caratteristici del genere come il 3′-metossi sahranflavone (Darwish et al., 2019 Nat. Prod. Res.).

TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI 

A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista

Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.