
Foto: da “Flora Informatizzata del Lazio” per gentile concessione di Bruno Petriglia (foto di Andrea Moro)
DESCRIZIONE:
Pianta arbustiva legnosa e perenne, ad aspetto cespitoso, chioma ramificata ed espansa generata da fusti multipli. È una pianta aromatica, emana un gradevole odore dolce percepibile a distanze di 4-5 metri. Specie eliofila predilige terreni ben drenati calcarei-silicei, a pH neutri e scarsamente fertili, aridi esposti in pieno sole. È endemica in Italia e lungo le coste che si affacciano al Mar Mediterraneo. La specie era molto diffusa intorno alla città siriana di Nardo, infatti i greci la chiamavano nardo, in lingua latina veniva chiamata spica nardi «spiga del nardo», nella bibbia viene citata con il nome di spicanardo.
L’epiteto generico sta ad indicare l’uso antico di aggiungere la lavanda nell’acqua da bagno data la sua aromaticità. L’epiteto specifico richiama alla forma angusta, revoluta delle foglie. Può essere confusa con altre specie di Lavandula come L. dentata L., L. latifolia Medik., L. multifida L. e infine L. stoechas L., la lavanda selvatica.
I rami sono eretti e sottili, pubescenti, verdi ed erbacei da giovani, a sezione quadrangolare, si diramano fin dalla base del tronco in modo abbastanza ramificato, poi diventano legnosi e grigio-marroni.
Le foglie sono sempreverdi, opposte, pubescenti con una lamina obovato-lanceolata con margine intero e bordi revoluti fino all’apice, di colore prima grigiastro poi diventano grigio-verdi. All’ascella delle foglie nei rami più grandi, si notano ciuffi di piccole e giovani foglie. Le foglie sono molto aromatiche.
I fiori sono ermafroditi molto profumati, violacei e compaiono all’apice dello stelo fiorale, riuniti in infiorescenze a spiga lunghe 3-8 cm peduncolate. I fiori sono disposti all’ascella di brattee membranose in gruppi di 2-4, hanno calice tubulare è grigio-bluastro, striato e lungo 4-5 mm con corolla alla base tubulare e all’apice bilabiata azzurro-violetta, il labbro superiore è bilobo, quello inferiore è trilobo. La corolla internamente è tomentosa e biancastra. Gli stami sono 4 e le antere sono ovali, l’ovario è costituito da 4 carpelli e un nettario. L’impollinazione dei fiori è entomofila e tra gli insetti impollinatori vi è un forte richiamo delle api e altri pronubi. La sua fioritura è abbondante e si prolunga per mesi da Maggio fino a Settembre quando ai primi freddi i fiori cadono terminando la loro vita.
I frutti si sviluppano dai fiori, sono schizocarpi deiscenti che contengono 4 semi detti nucule glabre e lucide di colore marrone.
L’apparato radicale è rizomatoso.
UTILIZZI:
Data la sua fioritura abbondante e prolungata è utilizzata in parchi e giardini a scopo ornamentale.
In cosmesi e profumeria viene utilizzata per la produzione di profumi e saponi di ottima qualità, per la cura dei capelli o per la produzione di acqua floreale di lavanda che è il sotto prodotto della distillazione delle piante usate per la produzione dell’olio essenziale ad azione purificante, detergente e calmante, ottima usata dopo la rasatura.
Ha azione repellente nei confronti degli insetti, molti repellenti naturali la contengono, inoltre i sacchetti di fiori essiccati utilizzati come profumatori per armadi hanno anche la funzione di tenere lontane le tarme.
Utilizzata per produrre il miele di lavanda, molto pregiato profumato e raro.
In cucina i fiori di lavanda vengono utilizzati canditi, aggiunti in gelati, prodotti dolciari, prodotti da forno, formaggi, marmellate e aceto, come spezie essiccati per aromatizzare i cibi e le bevande.
Pianta officinale, in fitoterapia della pianta si usano i fiori e le foglie.
Le foglie e le infiorescenze contengono un olio essenziale complesso costituito da circa 150 costituenti diversi da vari alcol terpenici a loro esteri, tra cui linalolo, linalil acetato, cineolo, lavandulolo, acetato di lavandulile, canfora, idrossicumarine tra cui umbelliferone, tannini derivati dall’acido caffeico, acido rosmarinico. Il linalolo è il responsabile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda, tra cui la proprietà sedativa e riequilibrante (antidepressiva) del sistema centrale e periferico, digestiva, antireumatica, antinfiammatoria, antipiretica, antisettica, cicatrizzante, rilassante e balsamica.
PREPARAZIONE INFUSO (uso interno): si prendono 20-30 g di infiorescenze e foglie e si dispongono in una tazza in un colino per infusi, si fa bollire a parte 1 litro di acqua e al momento dell’ebollizione si spegne il fuoco e si versa l’acqua nella tazza, si copre il recipiente e si attende 5-10 minuti; terminato questo tempo si filtra il liquido passando l’infuso attraverso il colino inserito nel recipiente (in alternativa se non si è disposto il colino, si filtra dopo). Bere l’infuso preparato fresco in alternativa può essere conservato in frigo per massimo 12 ore. Si prendono 3 tazze al giorno, dopo i pasti.
L’infuso ha proprietà sedative, antidepressive e digestive. Utile in caso di nervosismo, cefalea, insonnia, nevrastenia, nausea, tendenza alla lipotimia (svenimento), palpitazioni e in generale per le malattie psicosomatiche, così come l’olio essenziale di lavanda che possiede le stesse proprietà ed è indicato per le stesse problematiche in 3-5 gocce per 2-3 volte al giorno.
PREPARAZIONE IMPACCO (uso esterno): impregnare una garza idrofila di cotone nell’infuso di fiori di lavanda preparato con 100 g di fiori per litro di acqua; applicare la garza sulla pelle interessata 2-3 volte al giorno, lasciarla 15-30 minuti e cambiandola di volta in volta (immergerla e strizzarla nuovamente);
Impacchi e lavaggi possono essere utilizzati direttamente su ulcere, ferite, herpes, punture d’insetti, scottature, eritemi solari, reumatismi, dolori muscolari, nevralgie, hanno infatti azione antisettica e cicatrizzante. L’olio essenziale della lavanda infatti applicato sulla pelle vi penetra rapidamente ed è rintracciabile nel sangue dopo soli 5 minuti. Può essere utilizzato come antireumatico e antinfiammatorio rilassante, praticando frizioni e lozioni con gocce d’essenza o con olio sulla zona dolorante.
Si può infine preparare un bagno rilassante aggiungendo nell’acqua una manciata di fiori o qualche goccia d’olio essenziale.
Da attenzionare l’uso dell’olio essenziale, poiché in dosi massicce può causare convulsioni.
TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI
A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista
Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.