DESCRIZIONE:
Pianta arbustiva perenne e legnosa. L’etimologia del nome specifico “lucidum” deriva dal latino e significa “luminoso, brillante, splendente” e fa riferimento alle foglie dotate di una caratteristica lucentezza. Assume portamento cespuglioso o arboreo con chioma densa e il tronco può raggiungere i 10 metri di altezza, nelle aree native anche 20 metri. La specie è alloctona originaria dell’Asia orientale (Cina) e ampiamente diffusa in Europa e in Italia allo stato naturalizzato.
È attualmente specie di larga distribuzione a rapida crescita, eliofila predilige i terreni ben drenati di media fertilità e umidità, con suoli calcarei a pH neutri, frequente in tutta Italia in quanto ampiamente distribuita dai vivaisti, si rinviene nello stato spontaneo in boschi caducifoglie insieme ad altri arbusti come Crataegus monogyna, Cornus sanguinea, Euonimus europaeus, Prunus spinosa e Viburnum lantana.
Il tronco è sottile e diritto, con un legno di colore avorio e midollo biancastro, dotato di apparato radicale rizomatoso e legnoso molto resistente.
La corteccia è grigio-marrone o verdastra e liscia inizialmente, con l’età tende alla colorazione grigio scura e provvista di lenticelle trasversali.
I rami sono diritti e pubescenti di colore grigio-verdastro quando giovani poi diventano glabri e di colore marrone-chiaro.
Le foglie sono permanenti, picciolate glabre e coriacee, lunghe 6-15 cm con una lamina ovale-acuminata o lanceolata a margine intero e apice acuminato, di colore verde lucido superiormente e nervature e picciolo rossastri, verde opaco inferiormente.
I fiori sono ermafroditi bianchi poco profumati, piccoli e riuniti in infiorescenze a pannocchia terminale di forma piramidale lunghe 10-20 cm dotate di peduncoli di colorazione rossastra, calice gamosepalo tubulare e corolla gamopetala costituita da una porzione tubulare inferiormente e una porzione lobata superiormente, 2 stami bianchi con antere gialle, lunghi e divergenti inseriti su un ricettacolo bianco-verdastro con ovario supero biloculare e un solo stilo bianco dotato di stigma bifido. L’impollinazione dei fiori è entomofila e in parte anemofila.
I frutti sono bacche subglobose di 5-10 mm nero-bluastre lucide e carnose raggruppate in infruttescenze con peduncolo. Le bacche sono provviste di 1-2 semi brunastri semisferici solcati longitudinalmente sul dorso. La fruttificazione avviene in autunno e la permanenza dei frutti sulla pianta è di qualche mese. La disseminazione dei frutti è ornitocora, in parte anemofila e zoocora (mirmecoria).
UTILIZZI:
La pianta dato il suo aspetto ornamentale di rilievo (colori, fiori e bacche) e la sua rapida crescita viene utilizzata come pianta da siepe o come arbusto o come elemento per l’arte topiaria.
La pianta viene utilizzata nella floricoltura come fitorisanante, mostra infatti la capacità di comportarsi da barriera vegetale capace di modificare la deposizione degli inquinanti nel terreno, contrastando cosi l’inquinamento atmosferico. A tale scopo viene utilizzata nelle alberature stradali, nei parchi urbani e nelle barriere fitorisanante confinanti le industrie.
Secondo la medicina popolare la pianta possiede diverse proprietà legate alla presenza di principi attivi glucosidici triterpeni e flavonoidi, come l’azione astringente, antinfiammatoria e tonica.
La pianta in tutte le sue parti ma in particolare nei frutti è tossica per l’uomo data l’abbondante presenza di glucosidi iridoidi precursori degli alcaloidi come il lucidumoside A, B, C e D, il ligustroside e i ligusidi A e B (Gao et al. 2013 Chem. Biodivers.).
TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI curata dall’agronomo Dott. Marco Cinelli
A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista
Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.