Prunus dulcis M. – Mandorlo

Foto: da “Flora Informatizzata del Lazio” per gentile concessione di Bruno Petriglia

 

DESCRIZIONE:

Piccolo albero caducifoglie e latifoglie, ha crescita lenta ed è molto longevo, può diventare plurisecolare, alto fino a 8 metri. Il fusto è dapprima diritto e liscio e di colore grigio, successivamente contorto, screpolato e scuro. Le radici sono fittonanti. L’origine della pianta è ricondotta all’Asia sud-occidentale.

La corteccia è grigiastra dapprima glabra poi con l’avanzare dell’età tende a spaccarsi i sottili lamine. 

Le foglie caduche sono picciolate e oblungo-lanceolate, di lunghezza fino a 12 cm con margine finemente seghettato, di colorazione verde scuro.

I fiori di piccole dimensioni (diametro 5 cm) bianchi o leggermente rosati, hanno 5 sepali, 5 petali, 40 stami (disposti su tre verticilli) e un pistillo con ovario semi-infero e pubescente.

Il frutto è una drupa con endocarpo legnoso contenente una o due mandorle, cioè i semi con guscio legnoso ricoperti da un mallo verde (esocarpo) pubescente. Inizialmente verdi e vellutati i frutti quando diventano maturi tendono a spaccarsi e cadere a terra, sono infatti deiscenti.
L’apparato radicale è fittonante con sviluppo di radici superficiali.

UTILIZZI:

I semi possono essere consumati freschi, abbondante la produzione agricola per l’utilizzo alimentare come frutto secco. A livello industriale i semi sono utilizzati per la preparazione di confetti, torroni, amaretti, mentre la pasta di mandorla ricavata da essi è utilizzata come base in dolci, torte e biscotti.
Dalle mandorle si ottiene in cosmetica una sostanza farinosa utile come detergente cutaneo e come ammorbidente delle mani, contiene molta vitamina E.
È possibile ricavare anche un olio protettivo cutaneo, l’olio di mandorle dolci è conosciuto e utilizzato in cosmesi e nella farmaceutica per le sue proprietà emollienti, addolcenti, nutrienti e lenitive per l’epidermide degli adulti contro le smagliature, ma anche per quelle delicate dei bambini e dei neonati. L’olio di buona qualità viene ottenuto per pressione a freddo della mandorla dolce, senza uso di solventi chimici.
Il mandorlo è una pianta mellifera, ma si produce il miele solo in alcune aree del meridione dove è più presente la pianta; inoltre la fioritura precoce (gennaio-marzo) delle piante consente di raccogliere il miele solo in aree non troppo fredde, quindi dove le api possono bottinare anche durante la fioritura.

Il frutto di Prunus dulcis come tutti i semi oleaginosi è ricco di acidi grassi, ma anche di vitamina E, B1 e B2, minerali tra cui magnesio ferro e calcio.
Il frutto del mandorlo selvatico (Prunus amara) contiene inoltre il glucoside amigdalina, che si trasforma nel mortale acido cianidrico in seguito a danni al seme. Dopo la coltivazione e l’addomesticamento, le mandorle divennero commestibili: senza dubbio venivano arrostite per eliminarne la tossicità, mentre le mandorle domestiche (Prunus dulcis) non sono tossiche probabilmente grazie all’abilità dei frutticoltori a selezionare i frutti meno amari fino a selezionare le varietà che hanno ereditato la scomparsa del glucoside amigdalina.

Link relativo alla produzione di olio di mandorle in casa: https://www.wikihow.it/Fare-l%27Olio-di-Mandorle

TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI 

A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista

Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.