Fraxinus ornus L.– Orniello

Foto: da “Flora Informatizzata del Lazio” per gentile concessione di Bruno Petriglia

DESCRIZIONE:

Pianta arbustiva legnosa o piccolo albero, caducifoglia a chioma ramificata e tondeggiante. Specie termofila e xerofila predilige terreni asciutti e poco elaborati, calcarei neutro-basici, con scarsa disponibilità di acqua, esposti in pieno sole. Vegeta a quote medio-basse. È specie indigena in Italia e in tutto l’areale Euroasiatico, molto diffusa crea tratti vegetazionali in associazione al carpino nero (Ostrya carpinifolia) in quanto competono per le stesse esigenze a formare orno-ostrieti. Lo si ritrova anche in associazione a querce, castagno, acero, faggio, biancospino, ginepro, nocciolo, maggiociondolo. Si può confondere con altre specie del genere Fraxinus come F. excelsior L. (Frassino maggiore) e F. angustifolia spp.
Il fusto è contorto, a volte diritto, di poco spessore, resistente ed elastico, con legno differenziato si delinea un alburno bianco-rosato e durame biancastro;

I rami sono ascendenti e sottili ed eretti, con gemme apicali e laterali opposte e grigie.
La corteccia è grigiastra glabra a volte maculata da lenticelle più chiare.

Le foglie sono caduche, opposte, imparipennate (in numero di 5-9) brevemente picciolate con una lamina ellittico-lanceolata con margine seghettato di colore verde scuro superiormente, più chiare inferiormente e apice acuminato.

I fiori sono ermafroditi molto profumati e compaiono apicali allo stelo e all’ascella delle foglie (ascellari), riuniti in infiorescenze a pannocchia bianche dotate di peduncoli. Il calice è campanulato costituito da 4 lacinie giallastre, con corolla a 4 petali uniti alla base tubulare, l’apice dei petali è diviso assumono colore bianco o rosato. La comparsa dei fiori è contemporanea alle foglie o avviene immediatamente dopo. L’impollinazione dei fiori è entomofila e tra gli insetti impollinatori vi è un forte richiamo delle api e altri pronubi.

I frutti si sviluppano dai fiori, sono acheni legnosi e alati chiamati samare lunghe 2-3 cm che contengono un seme singolo e appiattito. Le samare rimangono coronate da residui del calice persistenti per essere trasportate dal vento (dispersione anemofila).
L’apparato radicale è superficiale.

UTILIZZI: 

In silvicoltura viene utilizzata in quanto rappresenta una specie pioniera, capace di colonizzare ambienti aridi e rocciosi utile al rimboschimento e resistente a condizioni climatiche difficili (es. a seguito di incendi boschivi).

Il legno date le ridotte dimensioni non viene lavorato ma per il buon potere calorifero viene utilizzato come combustibile a scopo energetico.
In Toscana data l’ottima resistenza ed elasticità del legno le viti sono ancorate ai filari utilizzando come sostegno pali di Fraxinus ornus L.

In Sicilia dal Fraxinus ornus L. viene estratta la manna, prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie del genere Fraxinus L.

La manna è una sostanza farmacologicamente importante soprattutto per il sistema gastroenterico, viene utilizzata infatti nel trattamento della stitichezza e come lassativo efficace e sicuro sia in età infantile che adulta.

Pianta officinale, in fitoterapia della pianta si usano le radici, la corteccia dei rami giovani, le foglie, i frutti, le gemme e la manna.

Le radici essiccate danno una droga ad azione diuretica.

La corteccia essiccata, ha proprietà digestive, toniche (decotto), febbrifughe e antidiarroiche, contiene glucosidi (frassina), zuccheri e resine.

Le foglie e i frutti sono diuretici/depurativi, antireumatici e lassativi (infuso), indicati in caso di artrite, gotta, calcoli renali e stitichezza.

Le gemme raccolte fresche in primavera danno un macerato con azione benefica biliare, renale, anticellulitica e antigottosa.

PREPARAZIONE INFUSO (uso interno): si prendono 30 g di foglie di frassino minore e si dispongono in una tazza in un colino per infusi, si fa bollire a parte 1 litro di acqua e al momento dell’ebollizione si spegne il fuoco e si versa l’acqua nella tazza, si copre il recipiente e si attende 5-10 minuti; terminato questo tempo si filtra il liquido passando l’infuso attraverso il colino inserito nel recipiente (in alternativa se non si è disposto il colino, si filtra dopo). Si può aggiungere succo di limone per aumentarne l’efficacia. Bere l’infuso preparato fresco in alternativa può essere conservato in frigo per massimo 12 ore; se ne prendono 3 tazze al giorno.

PREPARAZIONE DECOTTO (uso interno): 40 g di corteccia di frassino minore triturate in 1 litro di acqua. Far bollire per 10 minuti a fuoco lento le parti rese in piccole dimensioni, filtrare e prenderne 2-3 tazze al giorno.

TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI 

A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista

Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.