DESCRIZIONE:
Pianta arbustiva legnosa e perenne o piccolo albero, può raggiungere i 3-4 metri di altezza. La chioma è tondeggiante e frondosa, molto ramificata e compatta. La specie è un ibrido derivato dall’ibridazione artificiale avvenuta tra Photinia glabra, originaria del Giappone, e la Photinia serrulata, originaria della Cina, resistente alle comuni infezioni batteriche e funginee.
Il tronco è sottile e diritto ha un aspetto molto decorativo, per questo rappresenta una delle piante più utilizzate per la costruzione di siepi che rende vivaci i giardini.
È attualmente specie di larga distribuzione a rapida crescita, eliofila predilige i terreni ben drenati di media fertilità, frequente in tutta Italia in quanto ampiamente distribuita dai vivaisti, resistente al freddo fino a – 15 °C e seppur lentamente è in grado di adattarsi alla siccità. Esistono in Italia principalmente 4 varietà diffuse: la Birmigham, la Red Robin, la Nana e la Robusta.
La corteccia è rosso-bruna e liscia inizialmente, con l’età tende alla colorazione verde-brunastra e a fessurarsi.
I rami sono diritti e glabri di colore verde-rossastro quando giovani poi diventano rugosi e di colore verde-marrone.
Le foglie sono permanenti, picciolate glabre e coriacee, lunghe 7-9 cm con una lamina obovato-lanceolata con margine lievemente seghettato e apice acuminato, di colore rosso vivace quando germogliano poi diventano verde scuro. Possono assumere una colorazione aranciata in inverno alle basse temperature o arancio-rossa prima della filloptosi.
I fiori sono ermafroditi bianchi poco profumati internamente e rosati esternamente, piccoli e riuniti in infiorescenze a corimbo dotate di peduncoli, corolla con 5 petali subrotondi, stami bianchi in numero multiplo ai petali (15-20) inseriti sul margine di un ricettacolo bianco-giallastro con ovario monocarpellare glabro e un solo stilo giallastro. L’impollinazione dei fiori è entomofila.
I frutti sono bacche subglobose di 5-10 mm aranciato-rossastre raggruppate in infruttescenze con peduncolo. La fruttificazione avviene in autunno e la permanenza dei frutti sulla pianta è lunga fino alla primavera successiva.
UTILIZZI:
La pianta dato il suo aspetto ornamentale di rilievo (colori, fiori e bacche) e la sua rapida crescita viene utilizzata come pianta da siepe o come arbusto o come elemento per l’arte topiaria.
La pianta viene utilizzata nella floricoltura come fitorisanante di sedimenti dragati dai porti industriali leggermente contaminati da metalli pesanti e idrocarburi di petrolio, inoltre questa ed altre specie arbustive, mostra la capacità di comportarsi da barriera vegetale capace di modificare la deposizione degli inquinanti nel terreno, contrastando l’inquinamento atmosferico.
La pianta è capace di produrre a seguito dell’esposizione a determinati inquinanti (come il fenantrene o PHE) essudati costituiti da acidi organici a basso peso molecolare capaci di modificare nelle radici la biodisponibilità degli inquinanti organici persistenti (POP) stessi. All’aumentare dello stress da PHE, in condizioni di maggior concentrazione di inquinante, la specie trasuda molte più molecole organiche in termini di quantità e composizione diversa, giocando un ruolo fondamentale nel fitorisanamento, assorbendo, adsorbendo e degradando gli inquinanti (Wang et al., 2020 Environmental Research).
Gli essudati delle radici prodotti dalla pianta infatti sono necessari per la riparazione della rizosfera degli inquinanti organici e accelerare il processo di eliminazione dei POP come gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), probabilmente attraverso questi essudati viene stimolata anche la degradazione microbica di questi inquinanti.
La pianta in tutte le sue parti ma in particolare nelle foglie e nei frutti è tossica data l’abbondante presenza di glucosidi cianogenetici.
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A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista
Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.