Pinus halepensis M. – Pino D’Aleppo

Foto: da “Flora Informatizzata del Lazio” per gentile concessione di Bruno Petriglia

DESCRIZIONE:

Albero sempreverde con chioma lassa poco folta di colore verde chiaro, spesso più ampia verso la cima che alla base dell’albero, largamente piramidale negli esemplari giovani, diviene globosa ed espansa con gli anni, mantenendo sempre un aspetto disordinato. L’albero può raggiugere un’altezza di 20 m. Il tronco è spesso contorto, obliquo, ramoso sin dal basso con rami verticillati ed irregolari. La corteccia da giovane è argentata, soprattutto nella parte superiore e sui rami, nel tempo diviene spessa verso il basso, bruno-rossastra nelle fessure e profondamente screpolata. Le gemme invernali sono coniche non resinose.

Le foglie sono aghiformi, sottili e morbide, lunghe fino a 12 cm di colore verde chiaro, con 3-8 canali resiniferi submarginali; gli aghi sono in fascetti di 2, ricurvi talvolta lievemente attorcigliati per il lungo, avvolti alla base da una guaina sottile, traslucida, persistente, ma fragile.
I coni maschili piccoli, ovoidali, di colore giallo dorato, sono riuniti in amenti apicali alla base dei germogli dell’anno; quelli femminili solitari o appaiati, prima tondeggianti, con la maturazione che avviene in 3 anni, divengono legnosi assumendo forma conica e colore bruno-rosso lucido.
Gli strobili o pigne sono lunghi 5-10 cm e provvisti di breve peduncolo ricurvo verso il basso, permangono sull’albero per parecchi anni e contengono semi nerastri di 6-7 mm, provvisti di ala allungata.

UTILIZZI:

Viene utilizzato nei rimboschimenti dei terreni aridi litoranei e nelle alberature stradali in clima mediterraneo. Il legno molto resinoso e duro e per le sue caratteristiche di resistenza e durevolezza e impiegato in edilizia, nell’ industria per tavolame e imballaggi, in carpenteria navale.
Le travature delle navi romane di Nemi, rinvenute sul fondo del lago in ottimo stato di conservazione, erano costruite con legno di Pino d’Aleppo.
Le schegge resinose sono un eccellente combustibile da torcia, mentre la corteccia ricca di tannino può essere impiegata per la concia e la tintura delle reti da pesca.
Coltivato sulle coste orientali del Mediterraneo per la produzione di resina di ottima qualità, impiegata anche nel campo della conservazione alimentare.
In Grecia la resina di questo albero viene utilizzata da secoli per aromatizzare il mosto di un vino bianco o rosato: il retsina.
Di recente alcune ricerche condotte sui topi (Postu et al., 2019 Biomed Pharmacother) hanno suggerito che l’olio essenziale di Pinus halepensis (alfa pinene, terpinolene, canfene, limonene e altri) abbia attivita nootropiche e neuroprotettive e puo essere considerato uno strumento terapeutico per l’attenuazione della tossicita dell’ABeta e della disfunzione neuronale nella malattia di Alzheimer e nella demenza senile che lo precede.
Ippocrate e Dioscoride ne lodavano le loro proprietà e ne consigliavano il loro impiego per curare le infiammazioni dell’apparato respiratorio, in quanto come altre specie appartenenti al genere Pinus, contiene delle resine balsamiche tra cui la trementina, una essenza che in dosi eccessive può causare alterazioni del sistema nervoso centrale soprattutto nei bambini. La trementina del Pino d’Aleppo e destrogira e contiene per il 95% D-alfa-pinene, e il 4% di sesquiterpeni 1% di acetato di bornile.

PREPARAZIONE INFUSO (uso interno): si prendono 20-30 g di gemme di pino e si dispongono in una tazza in un colino per infusi, si fanno bollire a parte 1 litro di acqua e al momento dell’ebollizione si spegne il fuoco e si versa l’acqua nella tazza, si copre il recipiente e si attende 5-10 minuti; terminato questo tempo si filtra il liquido passando l’infuso attraverso il colino inserito nel recipiente (in alternativa se non si è disposto il colino, si filtra dopo); bere l’infuso preparato cosi fresco in alternativa può essere conservato in frigo per massimo 12 ore; se ne prendono 3 o 4 tazze al giorno.

PREPARAZIONE BAGNI MEDICINALI (uso esterno): si prepara un decotto con 500 g di gemme di pino in 4 litri di acqua, si fa bollire per 30 minuti, si filtra e si aggiunge all’acqua calda del bagno. Si può anche preparare un bagno medicinale aggiungendo 40-50 gocce di essenza di trementina alla vasca.

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A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista

Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.