Trattamento Equiseto

L’equiseto o erba cavallina (Equisetum arvense) ci aiuta nella prevenzione delle malattie crittogamiche (contro i funghi), ha quindi un’azione antimicotica, e nella lotta ad alcuni parassiti (acari e ragno rosso).
La presenza di silice (8-10%) e dei Sali solforici (20-25%) rafforza la pianta e previene le malattie fungine e lo fa stimolando l’attività biologica della pianta e del terreno e induce la resistenza contro l’intera gamma delle crittogame. E’ utile contro la peronospora, la ruggine, la septoria, l’oidio, la muffa grigia e i marciumi radicali.
Risulta particolarmente utile per trattare i semi prima della semina e le radici al trapianto.
Lo si trova in commercio sotto forma di polvere vegetale fine micronizzzata (dose prodotto commerciale 400/600 gr/hl) ma può essere anche preparato in casa raccogliendolo da maggio ad agosto senza sradicarlo. Di fatti è molto comune, cresce in luoghi freschi e umidi, lungo i fossi o ai bordi delle strade, soprattutto se nelle vicinanze di corsi d’acqua.
Lo si può usare per produrre macerati, infusi e decotti. In ogni caso il dosaggio è 1 Kg di equiseto fresco o 300 gr di pianta essiccata per 5/10 lt di acqua.
L’aggiunta di silicato di sodio all’1% ne aumenta l’efficacia e la persistenza sulle foglie.
I trattamenti vanno ripetuti ogni settimana.
E’ ottimo usarlo come trattamento preventivo delle malattie fungine dalla domenica di Pasqua oppure prima o dopo piogge persistenti.
PREPARAZIONE DECOTTO
Lasciare l’equiseto, fresco o essiccato, a bagno per 48 ore nell’acqua, poi va riscaldato fino ad ebollizione, che dovrà continuare per circa un’ora. Il liquido ottenuto può essere diluito 4/5 volte; è bene dinamizzarlo per 20 minuti per aumentarne l’efficacia e poi potrà essere utilizzato per irrigare il terreno o irrorato sulle piante (sia foglie che frutti) ogni qual volta necessario.
APPROFONDIMENTO
L’equiseto viene utilizzato in biodinamica per la preparazione del 508 (Corno Equiseto)