Valorizzazione delle colture locali

L’incontro a Scifelli, del 19.01.19,  ha rappresentato un facile pretesto per riunire i protagonisti di tante eccellenze (come si direbbe oggi, gli stakeholder delle produzioni locali) nel campo delle produzioni agricole, zootecniche e di trasformazione della Ciociaria.

Il seminario ha avuto l’obiettivo di discutere di biodiversità delle specie di mais autoctone attraverso la competenza dell’ARSIAL che ha messo a disposizione uno specifico bando  in cui il circolo Lamasena ha partecipato come partner. Al riguardo, sono stati significativi gli interventi del tecnico dell’ARSIAL, Dr. Agr. Roberto Rea, e del rappresentante della scuola capofila del “Progetto Agrobiodiversità Ciociara” dell’istituto Agrario Angeloni di Frosinone, prof. Giuseppe Sanna. Entrambi hanno ribadito lo sforzo dei due enti a difesa della biodiversità che fa uso dello strumento del “registro volontario regionale” delle risorse genetiche autoctone, a rischio di erosione, per il settore vegetale e quello animale.

Scambio delle sementi di Mais

L’incontro ha fornito testimonianze sorprendenti che hanno fotografato un mondo attento e rispettoso del territorio, come ha ricordato padre Antonio Caboni che ha richiamato a riflettere sul fatto che il tuo prossimo, prima di ogni altro, è la Madre Terra.

Nelle nuove esperienze d’impresa dei relatori si è denotato un filo conduttore che si riallaccia direttamente ai nonni. Quest’ultimi si sono mostrati i veri portatori di saperi di grande utilità sul nuovo percorso imprenditoriale che si sta delineando, come ha sapientemente ricordato Igino Maglioccetti della fattoria didattica Marilù.

Il senso di questa nuova stagione di imprese artigiane ed agricole risiede proprio nel fatto che esse stanno recuperando le eccellenze delle produzioni tipiche che erano state dimenticate durante gli anni dell’euforia del boom economico che si è affacciato in Ciociaria dagli anni 70 e che, rovinosamente, è declinato a partire dal 2000. Anni in cui i padri hanno abbandonato la terra a favore della facile occupazione in fabbrica che ha presentato un conto salato,  non solo in termini economici ma anche di perdita d’identità e di una  grave eredità costituito da un   inquinamento che funesta la valle del Sacco.

Varietà Mais presentate durante il seminario

Il seminario ha dato voce a tanti giovani imprenditori che hanno raccontato il ritorno alla terra dei loro nonni dopo aver girato il mondo, aver preso titoli di studi ed aver, quindi, maturato una nuova consapevolezza della bellezza dei territori ciociari che va, nuovamente, riscoperta in chiave di rispetto territoriale e di opportunità occupazionale.

Una platea attenta ha ascoltato gli interessanti stakeholder che hanno parlato  della loro esperienza d’impresa.  Mario Marrocco, della casa vinicola Palazzo Tronconi,  ha parlato della sua azienda  che ha adottato tecniche  di coltivazione e vinificazione biodinamiche e che riesce, già oggi, ad esportare in tutto il mondo; Daniel Chiarlitti ha illustrato la produzione di olio attraverso la cooperativa “Ciera dei Colli” che ha selezionato il cultivar ciera che è uno scrigno di qualità e di resilienza, fitoresistente alla mosca olearia; molto significative e coinvolgenti sono state le testimonianza di Luca Pupparo e Stefano Quattrociocchi che hanno raccontato la genesi dell’associazione “Sagra della Crespella”, la quale nasce dalla necessità di giovani di S. Fracesca di Veroli  di voler ricominciare a coltivare gli antichi terrazzamenti dell’area pedemontana per produrre grano ed ortaggi biologici per uso domestico; Goffredo Todini, della originalissima bottega “Oleoteca”, ha testimoniato la necessità di approcciare la commercializzazione dei prodotti tipici con una visione che ne valorizzi l’univocità e la qualità, e – di conseguenza – ha rimarcato la stringente necessità di approcciare il mercato con il marketing e un pakaging coerente al valore dei prodotti; è stata significativa la voce di Claudia Fantini che ha ricordato le coltivazioni “eroiche” di Res Ciociaria e il suo principio etico – sottostante a questa impresa – in cui il motivo ispiratore del suo ideatore,  Arduino Fratarcangeli, è : il bene comune è il profitto migliore per tutti.

La giornata ha avuto un piacevole epilogo conviviale attraverso la degustazione della polenta di S. Antonio, realizzata con alcuni ingredienti  dell’eccellenza enogastronomica ciociara.

La sapiente preparazione della Polenta

Il seminario ha registrato la presenza di diverse amministrazioni comunali che stanno dimostrando, con atti specifici, un’altissima sensibilità ambientale che si sta traducendo in progetti per la realizzazione di isole ecologiche e nuovi parchi pubblici. Pertanto, si ringrazia – per la loro fattiva presenza – il sindaco di Veroli, Simone Cretaro, che ha aperto il seminario con il suo saluto introduttivo, gli amministratori di Strangolagalli: Patrizio Perciballi e Dino Belli e gli amministratori di Castro Dei Volsci con il suo sindaco Massimo Lombardi e l’assessore all’ambiente Pierluigi Normalenti.

L’evento ha rappresentato un momento di confronto per annodare collaborazioni e fare sinergia per poter progettare una migliore organizzazione per la fruibilità per tutto il territorio,  anche in chiave turistica, come ha ricordato la guida Nicoletta Trento.

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