Archivi del mese: settembre 2016

Puliamo le vie dei cammini – il racconto della seconda edizione.

pim2016-4524/09/2016 –  La manifestazione Puliamo Le Vie Dei Cammini –  nella sua seconda edizione, si è mostrata una testimonianza di alto  rilievo tra gli eventi che sono stati organizzati  all’interno di Puliamo il Mondo 2016 in cui Legambiente riveste il ruolo di comitato organizzatore per l’Italia.

La giornata ecologia, organizzata dal circolo Lamasena, si è palesata come uno straordinario evento di partecipazione collettiva di centinaia di adulti e bambini che, insieme all’azione di bonifica delle vie , hanno potuto condividere un momento di festa e scambio culturale.

Nell’edizione attuale, le  amministrazioni comunali di Strangolagalli,   Veroli, Collepardo e Boville si sono mostrate estremamente recettive nel promuovere iniziative che hanno animato e coinvolto decine di studenti e cittadini.  Il sindaco Simone Cretaro ha accompagnato la delegazione legambientina all’interno del Liceo Sulpicio di Veroli dove ha esortato gli studenti ad essere artefici nelle azioni di rispetto dell’ambiente e dei beni comuni. Inoltre, gli amministratori Alessandro Viglianti, Cristina Verro e Alessandra Trulli si sono dedicati all’accoglienza dei gruppi di volontari – provenienti dai 5 cammini  –  presso il giardino Armari di Casamari.   A Strangolagalli, il sindaco Giovanni Vincenzi e gli assessori Dino Belli e Patrizio Perciballi hanno guidato diversi studenti,  della locale scuola Viselli,  sui sentieri che si dipanano dal paese.  A Collepardo,  una delegazione di amministratori ha salutato la partenza dei volontari  da  Civita.

Un doveroso ringraziamento va alle associazioni ed agli enti che hanno condiviso con il circolo Lamasena  il compito di rendere sicuro e accogliente la giornata ecologica.  La sicurezza stradale dei viandanti è stata assicurata dai Nuclei di Protezione Civile di Strangolagalli, Boville Ernica e Veroli a cui si sono affiancate le protezioni civile di Monte San G. C.: Cilvilmonte ed EC Volontari d’Italia.  L’assistenza ai viandanti durante i cammini è stata garantita da Enzo Cinelli e Stefano Gaetani.  La Misericordia di Monte S. G. C ha messo a disposizione il proprio servizio ambulanze. La Proloco di Veroli, guidata dal presidente provinciale dell’UNPLI Luciano Trulli, ha allestito uno  spazio espositivo in segno di piena condivisione all’iniziativa.

Tutti i gruppi, provenienti dai rispettivi comuni, si sono ritrovati all’interno dell’area verde Aromari  dove hanno potuto gustare assaggi della enogastronomia ciociara con i prodotti offerti dal liquorificio Sarandrea di Collepardo, dal salumificio Cironi di Veroli e dall’associazione degli Amici della Sagra della Crespella di S. Francesca.

L’evento ha visto il pieno coinvolgimento di diversi istituti d’istruzione, dal Liceo Giovanni Sulpicio di Veroli , all’istituto Viselli di Strangolagalli, all’istituto Armellini di Boville Ernica e all’Istituto Angelicum di Monte S. G. C. In quest’ultimo,  gli studenti sono stati indirizzati dai docenti Loredana Campea e Franca Batista a sviluppare temi e disegni in preparazione della giornata ecologica. Tali elaborati sono stati mostrati alla delegazione legambientina che ha fatto visita alla scuola.

Terremoti: scienza e tecnologia per la difesa dei centri storici

Lo scorso 17 settembre, nella Sala Consiliare del Comune di Boville Ernica, si è svolto un incontro organizzato dal Circolo Legambiente Lamasena, nell’ambito della giornata “Boville per Amatrice”, coordinata dalla Proloco, dal titolo “Terremoti: scienza e tecnologia per la difesa dei centri storici”.

Al convegno, che ha visto una nutrita partecipazione, hanno preso parte il geologo Emiliano Cinelli, esperto di microzonazione sismica, l’ingegnere Morgan Reali, esperto di edilizia antisimica ed il geologo Riccardo Viselli, del circolo Lamasena nonché curatore di un sito internet di informazione sul tema dei terremoti e del rischio sismico.

Gli interventi, accurati ed animati dallo spirito di fornire una informazione scientifica, nello stile che contraddistingue l’associazione ambientalista, hanno innanzitutto evidenziato che l’unica difesa possibile dal rischio terremoto è rappresentata dalle attività di prevenzione, essendo al momento rivelatosi infruttuoso ogni tentativo, condotto perlopiù negli Stati Uniti d’America ed in Cina, di prevedere con la necessaria accuratezza, un evento sismico.

Viselli ha evidenziato che, nel cosiddetto triangolo della previsione di un determinato evento, due importanti temi sono comunque stati risolti: grazie a decenni di ricerche, siamo in grado di definire dove avverrà un terremoto (ed infatti il nostro territorio è stato suddiviso in zone sismiche e zone asismiche) e come questo si manifesterà in termini di accelerazioni cui sottoporrà il terreno (grazie alle tecniche di microzonazione sismica e di risposta sismica locale). Rimane, come detto, irrisolto il terzo tema: appare infatti impossibile prevedere il momento esatto di un terremoto (figura 1).

Figura 1 – Il triangolo della previsione

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Viselli ha altresì evidenziato che, d’altronde, le conoscenze legate al dove si verificherà un terremoto e con quali modalità sono più che sufficienti per pianificare le opportune misure di prevenzione.

Si è poi soffermato sulla descrizione degli eventi sismici con i quali il nostro territorio si dovrà confrontare: in un’area piuttosto ristretta intorno alla Ciociaria, infatti, nel passato si sono verificati diversi terremoti caratterizzati da magnitudo importante, dal più antico registrato a Poggio Mirteto (RI) nel 174 A.C. al più recente e notissimo evento de L’Aquila del 2009 (figura 2).

Figura 2 – Elenco dei terremoti più energetici

che hanno interessato storicamente il nostro territorio

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Cinelli ha approfondito il tema della microzonazione sismica: il primo passo da compiere per attuare efficaci strategie di prevenzione è conoscere a fondo il nostro territorio, alla scala adatta per poter essere utili ai fini della pianificazione urbanistica e della ingegneria antisismica.

Ha innanzitutto chiarito alcuni termini utili per inquadrare il problema: il “rischio sismico” consiste nella misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, espressa tramite la “Pericolosità Sismica”, di resistenza delle costruzioni, espressa tramite la “Vulnerabilità” e di antropizzazione, espressa tramite l’Esposizione. In altre parole, un territorio ad elevata pericolosità sismica (perché in esso sono attesi terremoti importanti), ma con bassa o nulla vulnerabilità (edifici perfettamente costruiti) o esposizione (assenza di edifici) avrà un rischio sismico bassissimo o pari a zero (figura 3)

Figura 3 – In un deserto, anche se sono attesi terremoti importanti, il rischio sismico è pari a zero

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Quindi si è soffermato sull’utilità della microzonazione sismica evidenziando che i danni prodotti da un terremoto potranno essere notevolmente diversi anche a distanza di poche decine di metri, per effetto di situazioni locali (figura 4) che modificano in ampiezza o in frequenza il moto sismico. Ha ben chiarito come la microzonazione sismica sia l’insieme di una serie di attività che studiano questi fenomeni locali con l’obiettivo finale di realizzare la carta della microzonazione sismica in cui un determinato territorio comunale verrà suddiviso in aree omogenee dal punto di vista della risposta sismica: a ciascuna area verrà quindi assegnato un fattore amplificativo del moto (figura 5).

Figura 4 – Effetti locali che possono amplificare il segnale sismico

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Figura 5 – Stralcio della carta della microzonazione sismica del comune di Monte San Giovanni C.

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Generalmente, il territorio verrà suddiviso in tre tipologie di aree:

  1. Zone Stabili nelle quali non si ipotizzano effetti locali di rilievo di alcuna natura ed in cui il moto sismico non è modificato rispetto a quello atteso in condizioni ideali di roccia rigida e pianeggiante;
  2. Zone Stabili suscettibili di amplificazione sismica, in cui il moto sismico è modificato rispetto a quello atteso in condizioni ideali di suolo, a causa delle caratteristiche litostratigrafiche del terreno e/o geomorfologiche del territorio;
  3. Zone suscettibili di Instabilità, in cui i terreni sono suscettibili di attivazione di fenomeni di deformazione permanente del territorio a seguito di un evento sismico (instabilità di versante, cedimenti, liquefazioni, faglie attive e/o capaci).

 

La carta della microzonazione sismica dovrà essere utilizzata per la pianificazione territoriale ed urbanistica, per la progettazione del piano di protezione civile e per la programmazione delle attività di prevenzione

E’ quindi passato alla descrizione del secondo step della conoscenza geologica, ai fini della prevenzione sismica: quello della definizione della Risposta Simica Locale (RSL), applicabile alle progettazioni esecutive.

L’ingenere Morgan Reali ha dettagliatamente chiarito che volendo ridurre il rischio solo nelle zone a pericolosità sismica più elevata (Zone 1 e 2), ci si dovrebbe occupare del 36% dei Comuni (2908 Comuni) e del 41% della popolazione (circa 25 milioni di persone). Volendo ulteriormente contenere l’entità dell’intervento (pur restando nei limiti già precisati) ci si potrebbe limitare ad intervenire alle sole unità abitative effettivamente utilizzate ossia 5.903.342 (5.253.543 destinate ad uso residenziale e 649.799 destinate ad altri usi) 2.940.737 delle quali costruite prima del 1970 (2.856.816 di unità sono in muratura, 1.777.196 sono in c.a., 619.531 sono in altri materiali).

E’ poi passato ad illustrare che il rischio sismico si valuta (prescindendo dall’esposizione) incrociando la pericolosità sismica del sito in cui sorge la costruzione con la vulnerabilità sismica della costruzione stessa. Ha evidenziato che, a meno di delocalizzare gli abitanti, la pericolosità sismica non è suscettibile di interventi da parte nostra; ridurre il rischio sismico, dunque, significa ridurre la vulnerabilità sismica delle costruzioni. Ha fatto poi rilevare come su quale sia la reale entità delle cifre da mobilizzare non esiste chiarezza ma, operando nei limiti sopra prefigurati e per un ventennio, si potrebbe ragionevolmente ipotizzare che si dovranno mobilizzare tra i cinque e i 10 miliardi di euro l’anno.

Si è poi giustamente soffermato sul fatto, però, che non esista una soluzione unica applicabile a tutti gli edifici sopra richiamati: ogni struttura andrebbe accuratamente studiata al fine di diagnosticare la situazione e programmare i necessari ed adeguati interventi in funzione della risposta sismica determinata in base alle attività di conoscenza del territorio descritte dal geologo Cinelli. Pensare di intervenire con una sorta di “lista degli interventi da attuare” potrebbe risultare inutile ed altresì dannoso in termini economici.

In conclusione è emerso come i rischi naturali possono essere mitigati attraverso azioni preventive da parte delle Amministrazioni. Attendere un evento sismico per intervenire in fase di emergenza aumenta esponenzialmente il costo di gestione degli interventi e delle successive ricostruzioni. Al contrario, agire in modo preventivo riduce i costi di gestione in fase di emergenza, poiché molte delle azioni di mitigazione del rischio riducono alla fonte il loro “peso” economico e sociale sull’ambiente e sulla popolazione

 

Puliamo del vie dei Cammini 2016

20160924-brochure-2016All’interno della manifestazione nazionale Puliamo il Mondo 2016, il circolo Lamasena ha organizzato, per sabato 24 settembre,  la pulizia dei cammini della religiosità e dei pellegrinaggi.

L’evento ha l’obiettivo di valorizzare alcuni sentieri che costituiscono i tratti della via Benedicti, della via Francigena del Sud e del Cammino di San Bendetto che insistono nei territori che si snodano attraverso  le città di Collepardo,  Veroli, Monte San G. C., Boville Ernica e Strangolagalli.

La manifestazione Puliamo Le Vie Dei Cammini, alla sua seconda edizione, è la declinazione locale di Puliamo il Mondo in cui Legambiente riveste il ruolo di comitato organizzatore per l’Italia. L’evento coinvolge tutte le amministrazioni comunali che sono interessate al progetto del circolo.  I rifiuti che saranno raccolti potranno essere conferiti all’interno di una cassa scarrabile che verrà  collocata presso il campo sportivo di Casamari. La presente cassa è messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Veroli.

Un gruppo di volontari sarà presente presso gli archi dell’antico acquedotto dell’Abbazia di Casamari per l’accoglienza dei viandanti che, dopo aver percorso i vari cammini, convergeranno tutti all’interno del suo giardino Aromari (AROmi a casaMARI).

All’interno dell’area verde, a tutti i partecipanti  saranno offerti assaggi della enogastronomia ciociara e le crespelle preparate dall’associazione degli Amici della Sagra della Crespella di S. Francesca.

Le associazioni partecipanti all’evento sono molte e tutte motivate dal comune obiettivo di sensibilizzare i cittadini ed enti al rispetto del territorio per  rigenerarlo in ottica ecologista.

La sicurezza stradale dei viandanti sarà assicurata dai Nuclei di Protezione Civile di Strangolagalli, Boville Ernica e Veroli a cui si affiancheranno quelle di Monte San G. C.: Cilvilmonte ed EC Volontari d’Italia.  Nel tratto verolano, l’associazione La Compagnia dei Viandanti effettuerà il servizio di guida. Infine, La Misericordia di Monte S. G. C stanzierà presso Casamari con una sua ambulanza per garantire il servizio sanitario.

L’evento prevede il coinvolgimento di diversi istituti d’istruzione, dal Liceo Giovanni Sulpicio di Veroli , all’istituto Viselli di Strangolagalli, all’istituto Armellini di Boville Ernica e all’Istituto Angelicum di Monte S. G. C. In ciascuna scuola si organizzeranno incontri diretti tra rappresentanti legambientini ed istituzionali  con le delegazioni degli studenti per  sensibilizzare quest’ultimi ai grandi temi ambientali ed avvicinarli, quindi, alla conoscenza della manifestazione Puliamo il Mondo nella sua espressione locale.

Di seguito, sono riportati i cammini programmati:

Cammino di San Benedetto, da Civita di Collepardo , Santa Francesca, Casamari   totale percorrenza di KM 14  in 4:30 ore circa  Raduno a  Civita “San Nicola ”  alle ore 7.45 à  S.P. Trisulti-S.M. Amaseno “Lo Stallone” –  Località Tesoro – Case Baghella à  Fosso Taravato à  Case Taravato, Case Vernieri, S.M. Amaseno – Case Cristini à  San Cesareo –  Scattaruggine – Santa Francesca (arrivo previsto alle ore 9.30) – Colle Spagnolo à Ponte Morone Sordillo – Fosso Scalamorone à Ponte Case Cerelli – Case Ciame’ – Case Fisco – Case Le Gaude – Ara delle Monache – Ponte Malanome – Casamari.

Cammino: Piazza Mazzoli di Veroli  – Casamari di Veroli  – totale percorrenza di KM 9.6  in 3:30 ore circa
Raduno in Piazza Mazzoli ore 9.00 à si scende per Liceo G.Sulpicio –  si scende per via Bagno in direzione La Mosca – si prosegue per il bivio per Santa Francesca  per proseguire per la contrada Valle d’Ambra – si sale per Chiarano in direzione Colleberardi con passaggio nel suo centro storico – Si prosegue fino ad incrociare la SP 263 Casamari Scifelli – si prosegue in direzione Casamari fino a raggiungere Casamari.

 Cammino : Piazza Guglielmo Marconi di MSGC – Casamari di Verolitotale percorrenza KM 6,00 in 3 ore circa
Raduno in piazza Guglielmo Marconi ore 9.00,   prendere via Roma e per via colle fiorito arrivare sopra l’orologio,  e salire per piazzale Corte –  si scende per Pozzo San Paolo (in corrispondenza della sede della banca Unicredit) e si sale per Colle San Marco –  Sosta alla Scuola media Angelicum”         – si continua per la cima di San Marco e si segue la strada sterrata che porta fino all’abitato di Colle Pupazzo. –  Si scende fino ad incrociare la provinciale di via Colle Bianco proseguendo in direzione Reggimento. – In prossimità del civico 49, si prende il tratturo a sinistra, verso l’Abbazia di Casamari.

Cammino: Piazza Sant’Angelo – Cologne –  Ripiano – Casamari Veroli- totale percorrenza KM 8,00 in 3 ore circa
Raduno in piazza Sant’Angelo alle ore 9.00 e, con gli studenti della locale scuola Armellini si percorrono  le vie perimetrale del centro storico – si prosegue in direzione Rotabile – si sale verso Cologne e, mantenendo sempre la desta, a metà costa, si va verso via Foreste – Si scende verso il versante che guarda MSGC, si attraversa la via Antica, si passa un ponticello e si va verso Ripiano  – si attraversa il fosso Bauco, e si risale fino ad incrociare la SP – si gira a sinistra e dopo mt 50 mt dall’abitato  si svolta a dx su un tratturo che ti porta su un ponticello che attraversa il Torrente Amaseno – si prosegue a dx, verso l’Abbazia di Casamari.

Cammino piazza Elena a Strangolagalli – Casamari – totale percorrenza KM 12,00 in 4 ore circa
Raduno in piazza Elena a Strangolagalli, ore 08.45 – Si scende peri ponte S.P. Strangolagalli – Arce (ore 09.15) – via Francigena Sud (Castelnuovo – confluenza Rio Argento/Amaseno – punto 113 ore 10.30) Reggimento – Enrica Market (11.15) – abbazia Casamari (11.50).

QUALITA’ DELL’ARIA IN PROVINCIA DI FROSINONE NEL PERIODO GENNAIO-AGOSTO 2016

Anche il mese appena trascorso ha fatto registrare miglioramenti della qualità dell’aria, ma con alcuni parametri che presentano ancora valori preoccupanti. Si segnala in particolare che, relativamente alle PM10, nella stazione di Ceccano già in marzo era stato superato il valore limite giornaliero e nella stazione di Frosinone Scalo questo limite è stato raggiunto. Nessun ulteriore superamento è stato registrato nel mese di agosto in alcuna stazione, confermando l’ottima performance del mese di giugno: questo parametro appare quindi al momento sotto controllo. Stesso discorso per quanto riguarda le particelle sottilissime (PM2.5) ed il biossido di azoto, mentre continuano ad essere registrati superamenti dei valori di ozono nelle stazioni di Fontechiari e Frosinone.

Inquinanti che passano da uno stato di “moderata preoccupazione” ad uno stato di “forte preoccupazione”

Ozono

Il dato per l’ozono è noto per due stazioni, Fontechiari e Frosinone via Mazzini: nella prima sono stati registrati 44 superamenti per quanto riguarda il cosiddetto “valore obiettivo a lungo termine” calcolato come media su 8 ore ed il cui superamento non è permesso in una pianificazione a lungo termine per una efficace protezione della salute umana, di cui 5 nel mese di agosto (in luglio erano stati registrati 26 superamenti) e nella seconda 17 superamenti, di cui 4 nel mese di agosto. Inoltre, nella stazione di Fontechiari nel mese appena trascorso è stato registrato anche un ulteriore superamento (dopo quello di luglio, portando così il numero di superamenti annuali per questo parametro a 2) della “soglia di informazione” calcolata come media in un’ora ed il cui superamento introduce un rischio per la salute umana anche in caso di esposizioni per brevi periodi in persone particolarmente sensibili.

Inquinanti che passano da uno stato di “forte preoccupazione” ad uno stato di “moderata preoccupazione”

 Le particelle sottili – PM10

Nel mese appena trascorso le centraline di rilevamento gestite da Arpa Lazio non hanno registrato ulteriori superamenti. Si conferma quindi il segnale di miglioramento registrato in luglio: come per i precedenti articoli, nel grafico 1 viene evidenziato con il rettangolo rosso il limite dei superamenti annui ammessi (35) ed in blu quelli registrati nei vari siti. Una volta che il rettangolo rosso sarà colmato, la stazione starà registrando una condizione oltre i limiti imposti dalle norme. Ebbene, si noterà che Ceccano (che ha già superato nel primo trimestre il limite annuale) mantiene ancora la prima posizione; situazione critica anche a Frosinone Scalo (che ha raggiunto il limite massimo annuale). Situazione da tenere sotto controllo ad Alatri, Cassino e Frosinone via Mazzini. Situazione invece che appare accettabile a Ferentino, Anagni e Fontechiari.

Figura 1 – Superamenti limite PM10

pm10 superamenti

Relativamente alla media sull’intero periodo il quadro appare meno critico e, come accennato sopra, si registra un ulteriore miglioramento rispetto a quanto già di positivo rilevato in luglio. Nel grafico 2 viene rappresentato con lo stesso criterio il limite annuale (rettangolo rosso) e la concentrazione media per i cinque mesi registrata nelle varie stazioni (rettangolo blu). Il limite attualmente non appare al di sopra del consentito in nessuna stazione (confermando quanto registrato in luglio). Si evidenzia che in 7 delle 8 stazioni sono state registrate diminuzioni delle medie rispetto al periodo gennaio/giugno, con cali più sensibili a Frosinone Scalo (figura 3).

Figura 2 – Concentrazione otto mesi PM10

pm10 concentrazione

Figura 3 – Variazione concentrazione PM10

pm10 variazione concentrazione

Le particelle sottilissime – PM2.5

Anche questo inquinante ha fatto registrare nel mese appena trascorso miglioramenti rispetto al periodo gennaio/luglio ed in tutte le stazioni viene confermato il valore sotto soglia massima (figura 4). La media è inoltre diminuita in una delle tre le stazioni (figura 5).

Figura 4 – Concentrazione PM2.5

pm2.5 concentrazione

Figura 5 – Variazione concentrazione PM2.5

pm2.5 variazione concentrazione

 

Inquinanti che passano da uno stato di “moderata preoccupazione” ad uno stato di “bassa preoccupazione”

Biossido di azoto

Il risultato si conferma ottimo sia relativamente al numero dei superamenti (3 superamenti solo nella stazione di Anagni, come nei precedenti sette mesi, abbondantemente ancora al di sotto del limite, figura 7), sia per quanto concerne la concentrazione media degli otto mesi che si conferma inferiore al massimo consentito in tutte le stazioni (figura 6).

Come per il particolato, anche per questo inquinante sono state registrate diminuzioni delle medie per l’intero periodo in 5 delle 8 stazioni (figura 8), con variazione maggiormente sensibile ancora a Cassino.

Figura 6 – Concentrazioni biossido di azoto

biossidoazoto concentrazione

Figura 7 – Superamenti biossido di azoto

biossidoazoto superamenti

Figura 8 – Variazioni concentrazioni biossido di azoto

biossidoazoto variazione concentrazione

 

Inquinanti che al momento continuano a non destare preoccupazione

Benzene

Il dato è noto per la sola stazione di Frosinone Scalo ed al momento la concentrazione è entro i limiti di legge (figura 9) e con diminuzione rispetto al valore registrato nei sette mesi gennaio/luglio (figura 10)

Figura 9 – Concentrazione benzene

benzene concentrazione

Figura 10 – Variazione concentrazione benzene

benzene variazione concentrazione

 

Ossido di carbonio, biossido di zolfo

Il dato sull’ossido di carbonio è noto per 4 stazioni (Alatri, Ferentino, Frosinone scalo e via Mazzini) e quello per il biossido di zolfo per due stazioni (Cassino e Frosinone via Mazzini): in nessun caso sono stati registrati superamenti dei limiti normativi confermando quanto registrato in luglio.

Conclusioni

Sono stati registrati ulteriori superamenti dell’ozono nelle stazioni di Fontechiari e di Frosinone via Mazzini.

Le medie di periodo degli altri inquinanti sono diminuite in gran parte delle stazioni e per tutti gli inquinanti.

Per quanto riguarda il parametro PM10 (particolato sottile) il valore limite annuale dei superamenti giornalieri è stato già raggiunto a Ceccano e Frosinone Scalo, ma in nessuna stazione la media negli otto mesi risulta superiore al valore massimo raggiungibile (confermando quanto rilevato nel precedente periodo).

Anche la concentrazione negli otto mesi del parametro PM2.5 (particolato sottilissimo) non risulta superiore al consentito in alcuna stazione (come nel precedente periodo).

Per quanto riguarda il biossido di azoto la media di periodo non è superiore al valore massimo in nessuna stazione confermando quanto rilevato nel precedente periodo.

Riccardo Viselli