Archivi del mese: ottobre 2017

Fregellae

Politica del tempo. Anni ’70, sull’altopiano  si affacciano, come marziani, un giovane professore ed i suoi studenti. Sono a caccia di antiche mura, e gli abitanti del luogo osservano incuriositi questa pacifica invasione di campi, mentre i contadini sanno, per aver rivoltato tante volte la terra con i loro aratri.

Su quelle terre di due comuni, Arce e Ceprano, erano previsti programmi edilizi per nuove case, ma il giovane professore con i suoi studenti trovò  quelle antiche, anzi le tracce di una grande città, forse la più importante a sud di Roma, di cui si sapeva da  tempo. Da quel momento per gli abitanti del luogo e per gli amministratori, quegli archeologi, sempre più numerosi, erano diventati un “pericolo”. Ma il giovane professore, che sapeva e che voleva, riuscì ad ottenere il vincolo archeologico sull’area dell’antica Fregellae.

Sul sito hanno sudato in migliaia, il giovane professore, ricercatori e studenti  provenienti da tutto il mondo, unito per la grande occasione, e così l’antica città prendeva forma, anno dopo anno, per 25 anni; oggi si dice che Fregellae sia più conosciuta all’estero di quanto lo sia in Italia.

Dormivano nelle scuole, si cucinavano il cibo da soli, si conoscevano e trascorrevano le vacanze estive a Ceprano e Arce per un unico, grande  scopo, riportare alla luce qualcosa della città che tutti dicevano fosse più grande di Pompei, come in effetti è, quanto a superficie urbanizzata, circa 90 ettari contro i 60 circa della città vesuviana.

Fregellae, la colonia romana che visse solo 200 anni tra il quarto ed il secondo secolo a.C., fu  il prototipo di molte cose, che poi avrebbero avuto  grandi repliche nel mondo romano successivo,  come le terme,  le più antiche della storia romana.

Ad Arce è stato scavato non molto più del 10% del totale, alcune porzioni sono state ricoperte per preservarle, mentre sono stati investiti molti soldi per la cosiddetta “musealizzazione all’aperto” di quanto emerso nei 25 gloriosi.

A Ceprano, dove negli ultimi anni si è manifestata una ripresa di interesse per il  Museo Archeologico di Fregellae “A.Maiuri”, pochi sono i reperti visibili  mentre la maggior parte sono chiusi in magazzino in attesa di spazi museali idonei.

Sugli scavi di Fregellae, l’antica colonia romana, sicuro centro di riferimento per tutte le altre del Basso Lazio, è calato l’oblio.

Ing. Aldo Cagnacci