Anche il mese appena trascorso ha fatto registrare lievi miglioramenti della qualità dell’aria, ma con alcuni parametri che presentano ancora valori preoccupanti. Si segnala in particolare che, relativamente alle PM10, nella stazione di Ceccano è già stato superato, dopo appena un trimestre, il valore limite giornaliero e nella stazione di Frosinone Scalo questo limite è stato raggiunto. Relativamente all’ozono, da evidenziare i superamenti del valore obiettivo a lungo termine registrati nella stazione rurale di Fontechiari
Inquinanti che continuano a destare forte preoccupazione
Le particelle sottili – PM10
Nel trimestre appena trascorso le centraline di rilevamento gestite da Arpa Lazio hanno ancora una volta registrato dati preoccupanti per la nostra provincia, seppur con non trascurabili segnali di miglioramento: come per i precedenti articoli, nel grafico 1 viene evidenziato con il rettangolo rosso il limite dei superamenti annui ammessi (35) ed in blu quelli registrati nei vari siti. Una volta che il rettangolo rosso sarà colmato, la stazione starà registrando una condizione oltre i limiti imposti dalle norme. Ebbene, si noterà che a Ceccano è già stato superato nel primo trimestre il limite annuale e la situazione appare critica anche a Frosinone Scalo, raggiungendo il limite massimo annuale. Valori decisamente allarmanti anche ad Alatri, Cassino e Frosinone via Mazzini. Situazione invece che appare accettabile a Ferentino, Anagni e Fontechiari. Nel mese appena trascorso, pertanto, sono stati registrati ulteriori superamenti del limite nelle stazioni di Ceccano (7), Frosinone Scalo (5), Alatri (2), Frosinone via Mazzini (2), Anagni (1), Cassino (1), mentre nessun superamento è stato registrato a Ferentino e a Fontechiari
Figura 1 – Superamenti limite PM10
Relativamente alla media mensile il quadro appare ancora critico ma, come accennato sopra, si registra un ulteriore miglioramento rispetto a quanto già rilevato a febbraio. Nel grafico 2 viene rappresentato con lo stesso criterio il limite annuale (rettangolo rosso) e la concentrazione media per il trimestre registrata nelle varie stazioni (rettangolo blu). Il limite attualmente appare ben al di sopra del consentito a Ceccano e a Frosinone Scalo, superiore anche a Cassino mentre per Alatri si passa dal valore sopra limite del bimestre gennaio/febbraio al valore leggermente sotto il consentito per il trimestre gennaio/marzo. Si confermano valori sotto il consentito in tutte le altre stazioni.In tutte le stazioni, inoltre, sono state registrate diminuzioni delle medie rispetto al bimestre gennaio/febbraio, con decrementi più sensibili a Ceccano, Frosinone Scalo e Cassino (figura 3).
Figura 2 – Concentrazione trimestrale PM10
Figura 3 – Variazione concentrazione PM10
Le particelle sottilissime – PM2.5
Anche questo inquinante ha fatto registrare nel trimestre appena trascorso concentrazioni allarmanti, ma comunque in miglioramento rispetto al bimestre gennaio/febbraio: in due delle tre stazioni per le quali è reso noto il dato si è ancora oltre la concentrazione fissata dalla norma mentre per la terza (Fontechiari) che in gennaio aveva fatto registrare un valore appena al di sotto del massimo consentito, al momento non è disponibile il dato aggiornato (figura 4). La media è comunque diminuita sia a Cassino che a Frosinone via Mazzini (figura 5).
Figura 4 – Concentrazione PM2.5
Figura 5 – Variazione concentrazione PM2.5
Inquinanti che continuano a destare moderata preoccupazione
Biossido di azoto
Mentre il risultato si conferma ottimo relativamente al numero dei superamenti, ancorché con la comparsa di 3 superamenti nella stazione di Anagni (figura 7), la concentrazione media trimestrale risulta ancora superiore alla norma in 3 stazioni (Cassino e Frosinone scalo), mentre ad Anagni si passa dal valore oltre il limite del bimestre gennaio/febbraio al valore leggermente sotto nel trimestre gennaio/marzo. Valore prossimo al limite, anche se inferiore, anche ad Alatri e a Ceccano. Si confermano al di sotto del limite anche i valori registrati a Frosinone via Mazzini, Fontechiari e Ferentino (figura 6).
Come per il particolato, anche per questo inquinante sono state registrate diminuzioni delle medie per l’intero periodo in tutte le stazioni (figura 8) con decrementi più sensibili ad Anagni.
Figura 6 – Concentrazioni biossido di azoto
Figura 7 – Superamenti biossido di azoto
Figura 8 – Variazioni concentrazioni biossido di azoto
Inquinanti che passano dallo status “non destano preoccupazione” allo status “destano moderata preoccupazione”
Ozono
Il dato per l’ozono è noto per due stazioni, Fontechiari e Frosinone via Mazzini: nella prima sono stati registrati 3 superamenti per quanto riguarda il cosiddetto “valore obiettivo a lungo termine” calcolato come media su 8 ore ed il cui superamento non è permesso in una pianificazione a lungo termine per una efficace protezione della salute umana.
Inquinanti che al momento continuano a non destare preoccupazione
Benzene
Il dato è noto per la sola stazione di Frosinone Scalo ed al momento la concentrazione è entro i limiti di legge (figura 9) e con diminuzione rispetto al valore registrato nel bimestre gennaio/febbraio (figura 10)
Figura 9 – Concentrazione benzene
Figura 10 – Variazione concentrazione benzene
Ossido di carbonio, biossido di zolfo
Il dato sull’ossido di carbonio è noto per 4 stazioni (Alatri, Ferentino, Frosinone scalo e via Mazzini) e quello per il biossido di zolfo per due stazioni (Cassino e Frosinone via Mazzini): in nessun caso sono stati registrati superamenti dei limiti normativi confermando quanto registrato in gennaio.
Conclusioni
La situazione permane su livelli preoccupanti soprattutto per quanto riguarda le concentrazioni del particolato e segnatamente per i valori di picco (superamenti giornalieri) il cui numero massimo appare superato a Ceccano e raggiunto Frosinone Scalo dopo appena 3 mesi, mentre le medie del trimestre sono risultate in diminuzione per tutti gli inquinanti e per tutte le stazioni considerate. Destano inoltre preoccupazione anche i superamenti del limite “valore obiettivo a lungo termine” registrati, per quanto concerne l’ozono, nella stazione di Fontechiari.
Riccardo Viselli