Malus sylvestris Mill. – Melo

Foto: da “Flora Informatizzata del Lazio” per gentile concessione di Bruno Petriglia

DESCRIZIONE:

Albero di piccola grandezza caducifoglie, a chioma globosa ed espansa. Specie mesofila e lucivaga predilige terreni drenati limosi sabbiosi anche sassosi di alta fertilità, tollera bene il freddo invernale anche se a discapito della fioritura. È originaria dell’Europa e del Caucaso, infatti è specie di larga distribuzione anche in Italia, vegeta dalle Alpi alla Sicilia, poco frequente nei boschi montani di latifoglie dove però vive sporadico, cosi come nelle radure erbose, sulle pendici sassosi. Al genere Malus appartengono circa 25 specie, ma questo dato è ancora discusso e controverso, sembrerebbe sia molto più alto, ma tutte sono proprie delle regioni temperate, dell’emisfero boreale, anche se alcune si sono adattate a vegetare in condizioni di quota maggiore e in regioni nordiche o tropicali, esistono diverse cultivar per ogni singola specie, migliorate in caratteri agronomici. Rappresenta uno degli alberi da frutto più coltivati al mondo, le cultivar maggiormente coltivate sono Gala, Elstar, Delicious, Fuji, Golden, Reinetas, Jonagold, Braeburn, e Granny Smith.

Il fusto è pressoché diritto a volte contorto, il legno è differenziato con alburno roseo e durame rosso-bruno, con anelli poco distinti, è duro e compatto e a tessitura fine.

La corteccia è grigia-marrone glabra inizialmente, poi con l’età che avanza, tende a sfaldarsi in placche.

I rami sono perpendicolari al fusto, robusti inizialmente verdi poi bruno-rossicci, con gemme disposte a spirale.

Le foglie sono caduche, alterne, semplici, picciolate con una lamina largamente ovata, rotondata alla base, con margine finemente dentellato, brevemente acuminata all’apice, pubescente in fase giovanile poi glabra e coriacea con evidenti nervature secondarie.

I fiori sono ermafroditi molto profumati e internamente tomentosi, sono riuniti in infiorescenze a corimbo brevemente peduncolati ed eretti con pochi fiori e spesso orientati all’indietro, con calice tomentoso a 5 lacinie lanceolato-triangolari, corolla a 5 petali obovati di colore bianco-rosato, 20-50 stami con antere gialle, ovario a 5 logge fuse tra loro alla base. L’impollinazione dei fiori è entomofila e tra gli insetti impollinatori vi è un forte richiamo delle api e altri pronubi.

I frutti si sviluppano dai fiori, sono pomi globosi, chiamati mele ombelicati alla base, di colore variabile dal verde al giallo al rosso, a polpa acidula e non petrosa e contengono 10 semi bruni ovoidali e compressi, bianchi internamente.

L’apparato radicale è superficiale.

UTILIZZI: 

Data la sua fioritura abbondante e prolungata è utilizzata in parchi e giardini e alberature stradali a scopo ornamentale.

Albero da frutto, le mele vengono direttamente consumate crude o cotte, oppure vengono utilizzate per la preparazione di marmellate, dolci e succhi di frutta.

Pianta officinale, in fitoterapia della pianta si usano le gemme, i fiori i frutti e la corteccia, dotati di proprietà antiossidanti, antidiarroiche/lassative, diuretiche/depurative, ipolipidemizzante, febbrifughe e tonificanti.

La mela intera con buccia fornisce un apporto calorico pari a 44 Kcal/g, possiede il 10% di carboidrati liberi, 2,6% di fibra per la maggior parte insolubile e 0,2 % di proteine, minerali e vitamine idrosolubili, molti composti bioattivi tra i quali molti polifenoli e terpeni come l’acido ursolico, un triterpene pentaciclico con diverse proprietà tra le quali antibatterica, antiprotozoica, antinfiammatoria e antitumorale.

Le gemme in particolare ma anche i frutti hanno la capacità di ritardare l’invecchiamento cerebrale.

FRUTTI (uso interno): possono essere consumati crudi o cotti, prediligere il consumo con la buccia solo quando la coltivazione della mela è naturale priva di trattamenti con pesticidi o altri prodotti chimici. I frutti crudi o cotti hanno potente azione antidiarroica, indicate in presenza di colite, enterocolite, dissenteria e gastroenteriti anche infantili, decogestionano e asciugano le mucose intestinali. Consumate la mattina a digiuno hanno effetto lassativo, utili in caso di stitichezza cronica.
Assunte per lunghi periodi, hanno effetto ipolipidemizzante, la pectina della mela infatti assorbe i sali biliari nell’intestino contribuendo alla diminuzione dei grassi assorbiti.

PREPARAZIONE DECOTTO (uso interno): si fanno bollire 2-3 mele a pezzetti per mezz’ora in 1 litro di acqua; se ne prendono 2 o 3 tazze al giorno in caso di patologie urinarie (cistiti, calcolosi renale, infezioni urogenitali, coliche renali) e 5 tazze in caso di diarrea e dissenteria, ha una potente azione antinfiammatoria antisettica e astringente.
Il decotto di mele è utile come diuretico e depurativo data la loro capacità ad assorbire le tossine intestinali, si ottengono buoni risultati anche in presenza di eczemi cronici della pelle, causati da autointossicazione dell’organismo, aiutano a eliminare l’acido urico, l’urea e altri residui del metabolismo, utili in caso di artrite, reumatismi, gotta e calcolosi urinaria.

PREPARAZIONE DECOTTO (uso interno): si fanno bollire 50-100 g di corteccia in 1 litro di acqua; se ne prendono da 3 a 5 tazze al giorno in caso di influenza e altre malattie infettive, ha una potente azione tonificante, febbrifuga e astringente.

PREPARAZIONE DECOTTO (uso interno): si fanno bollire 50 g di fiori e foglie in 1 litro di acqua; se ne prendono da 4 a 5 tazze al giorno in caso di calcolosi renale, renella, nefriti e ipertensione arteriosa ha una potente azione diuretica.

BEVANDA REMINERALIZZANTE (uso interno): Sminuzzare e pressare 3 mele dopo aver rimosso il torsolo, fino ad ottenere un succo aggiungere succo di limone e carota per ottenere una completa bevanda remineralizzante, utile in caso di spossatezza, sudorazione eccessiva, stress e stanchezza mentale. Ciò che rimane dalla pressatura è un residuo solido chiamato vinaccia di mela, ricco di fibra e composti bioattivi, può essere consumata. Del succo ottenuto se ne prende 1 bicchiere al giorno.

TRATTAMENTI FITOSANITARI. I trattamenti biologici naturali contro i parassiti della pianta sono reperibili sulla pagina TRATTAMENTI FITOSANITARI 

A cura di
Dott.ssa Sara Leo
Biologa Nutrizionista

Attenzione: si declina ogni responsabilità sull’utilizzo a scopo curativo o alimentare delle applicazioni officinali e alimurgiche le quali sono indicate a mero scopo informativo.