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Visita al Convento dei Frati Minori Cappuccini di M. S. G. C.

“Sulle orme di S. Felice da Cantalice”, iniziativa promossa dal Comitato Festa dell’IMPEGNO CIVILE. “Per non far morire la nostra storia, il nostro paese, abbiamo tutti il dovere di partecipare”, dice Nico Veronesi.

M. S. G. C. – Un incontro per scoprire e valorizzare le prerogative e le specificità di Monte San Giovanni Campano. Sabato 5 Aprile alle ore 10.00, padre Egidio Loi, profondo studioso della figura di San Felice da Cantalice, condurrà cittadini monticiani alla riscoperta della vita del Santo presso il Convento dei Frati Minori Cappuccini di M. S. G. C., luogo che ha suggellato profondamente il percorso spirituale del frate.

L’iniziativa è promossa dal Comitato dell’IMPEGNO CIVILE, già ben noto al paese per le numerose iniziative organizzate finora, con l’intento di riscrivere una pagina importante della nostra terra, fare emergere con parole nuove un modello di società che rimetta al centro la cultura, la bellezza, l’arte, e salvaguardare con passione e ardore gli elementi caratterizzanti la roccaforte monticiana.

L’evento avrà inizio alle ore 10.00 con una breve videoproiezione sulla vita del Santo, una scorsa sulla città in cui nacque e sulla sua professione di fede e di obbedienza avvenuta proprio nel convento monticiano, per poi terminare con la visita nel convento e ai luoghi in cui Fra Felice è vissuto e in cui avvennero fenomeni angelici, come quelli manifestatisi nella Porziuncola di Santa Maria Degli Angeli, in Assisi, a San Francesco, fondatore dell’ordine dei Frati Cappuccini.

“Conoscere e vivere realmente le bellezze del nostro Paese è sinonimo di passione e amore per la propria terra, – spiega Nico Veronesi, collaboratore di Padre Egidio e dell’ Opera degli Amici di San Felice -; vogliamo con questo evento tramandare e testimoniare lo scenario in cui si consumò un evento straordinario per la vita di San Felice, e ciò non solo a livello religioso e spirituale, ma anche a livello culturale”.

Del resto la roccaforte monticiana è caratterizzata da una lunga tradizione religiosa e monastica che l’ha interessata, luogo di profondo attaccamento ai valori cristiani, testimoniato non solo da chiese molto antiche, ma anche da attestazioni di conversione e santità che hanno lasciato un segno nella storia della Chiesa.

“Monte San Giovanni Campano – prosegue Nico Veronesi – è stato luogo di fede, di incontro, di riflessione teologica, non solo per il Santo di Cantalice, ma anche per San Tommaso d’Aquino; corriamo il rischio – conclude – che le peculiarità della nostra città vengano dimenticate e scarsamente valorizzate, così come succede per San Tommaso D’Aquino, nostro Patrono, e per il Castello Ducale a lui intitolato, di proprietà privata, aperto, purtroppo, in rarissime occasioni annuali, senza la giusta valorizzazione!”

Per non far morire la nostra storia, il nostro paese, abbiamo tutti il dovere di partecipare.

NdR: Nico Veronesi è tesserato del Circolo Legambiente Lamasena.