Fiori di ricordi profumano la mente di un fanciullino, avvolta da valli sconosciute e alberi smarriti, nel silenzio che si annida sui solitari pendii dei monti, addossati da nuvole custodite nel tempo, raccolto a Prato di Campoli.
La cornice di una foto scrive quello che gli anni delle persone hanno dimenticato, dimorandola tra i sorrisi e gli abbracci vissuti del proprio giardino. Colori e sapori hanno calpestato la terra di un pezzo di mondo, attanagliato a cavallo tra il sempreverde e le ferite autunnali. Ma i passi degli uomini, dipinti nello spazio di una valle, hanno fatto sicché le compagnie di voci e musiche adornassero un letto consumato e senza spine. Non esiste testimonianza più forte e reale di un pastore che porta il suo gregge a curare le ferite inferte, tra l’erba cresciuta a mezzodì; poiché le attenzioni sorte dalle crepe della vita, compensano una parte di anima privata della sua naturale ricchezza.
Famiglie di alberi colorano generazioni di uomini e donne vaganti, riportando alla luce cuori immobili da un rosso amalgamato alla vita e un verde suggellato dalla propria speranza, di poter nuovamente abbracciare quei monti, nelle parole di un figlio dette ad un sorriso di un padre: di restare lì tra quelle valli per sempre, mantenendo un fanciullino che cancellerà il tempo che dimora Prato di Campoli.
Alessio Silo
Il pianoro di Prato di Campoli. Sullo sfondo Pizzo Deta (2041 m s.l.m.), la seconda vetta piu alta dei Monti Ernici.