Città bella e sicura

20140109 Mettiamoci al sicuro! BN

Il circolo Lamasena è tra le associazioni firmatarie dell’iniziativa che porterà, geologici  e professori universitari, a parlare dei rischi idrogeologici e sismici a cui sono esposte le nostre città.

Il convegno, che si terrà a M.S.G.C.  il prossimo  22 febbraio, sarà l’occasione per riflettere collettivamente sullo stato di salute degli edifici in  cui abitiamo e sulla loro capacità di resistere a eventi naturali potenzialmente distruttivi.   E’ indubbio che,  in questi ultimi decenni,  il territorio ciociaro abbia subito  violenze,  anche dal punto  paesaggistico,  per l’abuso di edificare case brutte e pericolose.

Ciò che è mancato in questi anni è un governo autorevole per la nuova urbanizzazione che potesse imprimere linee guida rigorose al fine di edificare in modo razionale e sicuro per godere di tutti i vantaggi che ciò avrebbe prodotto,  in termini di migliore gestione dei servizi e maggiore economicità sulle spese energetiche. Rimane anche il rammarico che, sebbene fosse noto da decenni l’elevato rischio sismico della nostra terra, poco o nulla si  è fatto  per costruire secondo i migliori requisiti  antisismici.

Purtroppo, in questi anni bui per la custodia del paesaggio e del patrimonio culturale,  si è dissolta quella sapienza plurisecolare che permise all’Italia di conservare quanto di bello era stato creato e di  pianificare lo sviluppo delle città in modo armonioso con la natura e con il suo contesto storico.  Basterebbe ricordare che, sebbene l’Italia sia stata sempre divisa,  gli italiani hanno avuto in comune una stessa radice, uno stesso amore per il bello, che ha permesso di costruire le proprie città con l’obiettivo di renderle ammirevoli,  tanto da istituire – per primi in Europa – gli uffici per l’Ornamento (Piacenza, 1580), le commissioni per l’Ornato (Milano, 1784), l’autorità per l’Ornato e l’Acconcio della città (Siena, 1403), l’Assunteria dell’Ornato (Bologna, 1576), il Commissario alle Antichità (Roma, 1534), le Prammatiche dei Re Aragonesi per la Bellezza della Città (Catania, 1406 – Palermo, 1421 –  Siracusa, 1437), ecc.

Gli italiani avevano capito, per primi, che gli oggetti e le case di proprietà privata avevano un impatto pubblico determinato dalla loro valenza estetica, storica,  culturale nonché di sicurezza collettiva e, per questo, agirono di riserva con leggi e norme che garantissero la salubrità dell’aria, l’altezza degli edifici e i loro affacci sulle strade.

Purtroppo, in questi ultimi decenni – che possono collocarsi dalla fine degli anni 60 ai giorni nostri – i cittadini e gli amministratori hanno ritenuto che gli interessi e i profitti privati avessero priorità sul bene comune e sul decoro pubblico, ciò ha causato i danni ambientali che ricadono oggi  sull’intera collettività.

Il convegno è, quindi, anche una opportunità per stimolare pensieri e ragionamenti a favore di una cultura del rispetto per il territorio e per la sicurezza dei cittadini.

Remo Cinelli

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