C’è un qualcosa di abissale quando il sorgere delle sue acque si riversa nel tramonto di chi le guarda.
La sua primordiale natura, il suo antico rifocillarsi fra antichi sassi, le sue vesti che cercano di afferrare il silenzio di quel momento nel quale ci fa ritrovare sotto lo stesso cielo, quando ci sveglia da un sonno mai esistito e da un sogno mai terminato.
E’ magia, che intercorre tra interminabili sentieri masticati dai passanti e da morbide vallate cavalcate dai loro abitanti, che restituisce al verde naturale il suo antico splendore quando un bacio terreno amalgama il coraggio di esistere alle intemperie del tempo, che li condivide.
Sono sensazioni che colorano questo mondo ormai avvizzito dalla brutalità industriale e da una comodità dilagante. Sono sensazioni, quelle di Capo Fiume, traghettate in un caos emotivo di chi ci è passato, per restituire all’animo presente la sua essenza originale.
Respirare i suoi infantili affanni, la sua beata solitudine, il suo profumo di purezza, rimembra a chi lo vive un ineguagliabile e immenso desiderio di libertà.
Passo dopo passo, tracciamo anime secolari che vivranno nell’invisibilità dello spazio e del tempo, affascinando, giorno dopo giorno, gli occhi che vedranno e vivranno Capo Fiume, in eterno.
Alessio Silo