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Quando i paesi avanzati giocano a fare i trogloditi

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Da tempo immemore si sa che in Canada ogni anno ha luogo la strage delle foche (275.000 foche uccise ogni anno), un massacro barbarico che avviene nei territori dell’artico. Le foche vengono bastonate e in gran parte scuoiate vive, per trarne profitto economico. Infatti di questa pratica vivono da sempre le popolazioni indigene del  Nunavut, regione dell’estremo nord del Canada, chiamate Inuik.

Fortunatamente i social media hanno acceso i riflettori su questa pratica brutale e gli animalisti e gli ambientalisti di tutto il mondo sono inorriditi a tal punto da spingere la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (ed anche gli USA) a vietare il commercio di prodotti derivati dalle foche, tra cui olio, grasso, carne e pellame.

Questa decisione ha scatenato le furie dei canadesi, primi fra tutti Leona Aglukkaq, deputato al parlamento canadese nelle schiere del Partito Conservatore, ministro regionale per il Canada Settentionale, di etnia inuk, che nel 2008 era ministro della Salute e (ancor più grave)  dal 2013 è ministro dell’Ambiente.

Il ministro ha condannato senza mezzi termini la decisione del tribunale europeo sostenendo che il divieto posto sui prodotti derivati dalle foche, adottato nell’Unione Europea è una decisione politica priva di fondamento reale o scientifico sostenibile.

In un’interrogazione internazionale supportata da molte autorità del governo canadese, le popolazioni inuit sostengono che la loro continua mattanza sia necessaria per guadagnarsi da vivere.

Se il Canada non tollera che altre nazioni si permettano di giudicare il discutibile operato delle proprie tribù in merito alla mattanza delle foche, per quale motivo noi dovremmo tollerare addirittura che proprio loro vengano a decidere in casa nostra cosa dobbiamo importare e cosa no?

Nessuno mette in dubbio il fatto che questa attività sia importante per le popolazioni dell’artico canadese, perchè è un’antichissima tradizione e perche non hanno altra forma di reddito proprio di questi tempi in cui la vita diventa sempre cara.

Passi quindi anche il messaggio sbagliato che il reddito umano sia più importante della vita di centinaia di migliaia di animali, ma non capisco perchè l’Unione Europea debba provvedere al sostentamento di queste popolazioni.

Ci pensi magari il Canada a farlo, creando nuovi posti di lavoro o, se non è in grado di trovare un mercato per queste industrie, magari acquistando le pelli delle foche che vengono trucidate.

Noi non le vogliamo. Non ci stiamo!

PENSIAMO GLOBALMENTE,
AGIAMO LOCALMENTE!

PER APPROFONDIRE

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© Questo articolo, denominato “Quando i paesi avanzati giocano a fare i trogloditi” di Giovanni Gasparri  è fornito integralmente sotto licenza internazionale Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0.

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Data di Pubblicazione  3 Febbraio 2014
Ultima Revisione: 3 Febbraio 2014
Autori: Giovanni Gasparri

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L’Italia sotto la lente dei Canadesi

È di qualche giorno fa la notizia che il Ministero degli Esteri Canadese avrebbe pubblicato sul proprio sito web governativo un avviso raccapricciante rivolto ai cittadini canadesi intenzionati a visitare l’Italia.

Secondo il governo di Ottawa i canadesi in vacanza nel bel paese rischierebbero truffe, borseggi ed addirittura la vita a causa di possibili bombe.

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Probabilmente qualche funzionario si sarà imbattuto in una fotografia delle nostre strade ed avrà pensato che quei crateri potessero essere gli effetti devastanti di un qualche bombardamento aereo o di mine anticarro.

Tutto normale invece!

Si tratta chiaramente di un grande scivolone diplomatico che denota però con quanto pregiudizio, superficialità e superbia gli enti governativi lavorino in Canada. La notizia si è diffusa rapidamente ed è bastata per scatenare l’ira e lo sdegno dell’intera comunità italiana in Canada.

Primi fra tutti l’Ambasciatore d’Italia, Gian Lorenzo Cornado, che avrebbe inviato una missiva di protesta al Governo Harper ed il Corriere Canadese, quotidiano in lingua italiana, che ha dedicato la prima pagina dell’edizione del 30 Gennaio 2014 all’accaduto.

Insomma, magari non è proprio sicuro girare in alcune città italiane con un vistoso orologio d’oro al polso, ma posso senza dubbio affermare che è molto più pericoloso vivere in alcune zone del Canada. Io ad esempio vivo da quasi un anno a Jane and Finch, famigerato quartiere di Toronto, e in questo breve lasso di tempo sono capitato per strada sulla scena di diverse sparatorie ed omicidi, cose a cui in Italia non ho mai avuto modo di assistere fortunatamente.

Le scuse formali da parte del governo canadese sembrerebbero tardare ad arrivare, e secondo alcuni non sono dovute perchè la faccenda è stata gonfiata dai media per trarne profitto economico. Di sicuro le ripercussioni sull’economia e sul turismo potrebbero non essere positive. Gli operatori di commercio elettronico italiani infatti si trovano già in difficoltà per acquisire credibilità sui mercati esteri, dove gli acquirenti pensano ancora allo stereotipo dell’Italia = mafia + truffe.

Per fortuna che per contrastare questo terrorismo della disinformazione ci sono tante associazioni in Italia che stanno portando avanti progetti per promuovere la Cultura Italiana all’estero.

Una di queste è proprio il Circolo Legambiente “LAMASENA” che si è fatto portavoce per istituire a Toronto una biblioteca permanente sulla cultura, le tradizioni e la natura della Ciociaria (nello specifico relativamente alle zone bagnate dal torrente l’Amasena).

La Toronto Public Library ha rifiutato la donazione da parte dell’associazione di una selezione di rari e preziosi libri in Italiano sul tema, sostenendo che l’argomento non rientra tra quelli di interesse degli utilizzatori locali, più attratti probabilmente da libri di fantascienza e best seller.

Tuttavia lo scambio culturale ci sarà ugualmente, grazie alla massiccia presenza sul territorio dell’Ontario di associazioni culturali ciociare, che sicuramente saranno ben felici di sposare il progetto e rafforzare i legami con la propria terra d’origine.

PER APPROFONDIRE

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© Questo articolo, denominato “L’Italia sotto la lente dei Canadesi” di Giovanni Gasparri  è fornito integralmente sotto licenza internazionale Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0.

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Data di Pubblicazione  2 Febbraio 2014

Ultima Revisione: 3 Febbraio 2014

Autori: Giovanni Gasparri

Fotografia: Silvio Furesi

Prima di stampare questa pagina considera l’impatto che avrà sull’ambiente