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Il ruolo dei Geologi e sinergie con il circolo Legambiente Lamasena

20140711 Geologia-SismologiaPer attivare su scala regionale quanto stabilito sull’impiego dei geologi in emergenza sismica e idrogeologica, l’Ordine Geologi Lazio ha istituito al suo interno una Commissione di Protezione Civile formata da Geologi professionisti appositamente formati.

L’iniziativa rientra nel piano di prevenzione nazionale, promosso dal Consiglio Nazionale dei Geologi in accordo con il Dipartimento di  Protezione Civile. I geologi così formati potranno adesso esser chiamati a supporto nelle emergenze sismiche e idrogeologiche, nelle strutture di protezione civile, nella redazione dei piani di emergenza e nella messa in atto di adeguate misure: per un’efficace azione nel campo della previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi geologici. Si tratta di un rilevante appuntamento, che vuole far sì che anche i geologi professionisti possano portare la loro esperienza nel complesso sistema di protezione civile, sia in prevenzione che in emergenza. L’auspicio è che si possa giungere all’istituzione di Presidi territoriali idrogeologici, intesi quale supporto tecnico alle autorità di protezione civile, in relazione all’assunzione delle decisioni dirette ad assicurare la tutela della popolazione esposta al rischio”. Un maggior coinvolgimento dei geologi, infatti, consentirebbe una più attenta ed efficace pianificazione territoriale e, quindi, una possibile riduzione degli effetti degli episodi calamitosi che affliggono il nostro Paese.

Alcune delle principali iniziative:

  • valorizzare la funzione del geologo nell’ambito delle attività di protezione civile;
  • promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione su temi afferenti la previsione e prevenzione dei rischi geologici e ambientali presenti nel territorio;
  • contribuire alla formazione, addestramento e aggiornamento dei volontari della protezione civile fornendo le conoscenze tecnico- scientifiche proprie dei geologi;
  • programmare ricerche, studi e analisi orientative per individuare le criticità geologico-ambientali in ambito locale;
  • mettere a disposizione delle Autorità locali le proprie competenze per la prevenzione dei rischi e protezione civile nell’intero territorio regionale;
  • offrire disponibilità operativa sul territorio in caso di eventi calamitosi fornendo le necessarie competenze tecniche e scientifiche.

All’interno di tale ambito, il circolo Lamasena intende giocare un ruolo nell’informazione e nella diffusione della cultura sulla sicurezza e sulla protezione civile. Per tale ragione,  il circolo sosterrà le iniziative dei geologi in materia di formazione e aggiornamento.

Tale ruolo si rappresenterà attraverso l’organizzazione di future sessioni di formazione interdisciplinare in cui geologi, ingegneri e sismologici potranno affrontare temi di carattere rilevante per la conoscenza e la prevenzione degli eventi legati al disseto idrogeologico o agli effetti tellurici sulle costruzioni.

La fine della Terza Guerra Mondiale è vicina

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Parlare oggi di terza guerra mondiale può sembrare un argomento anacronistico. Sapendo cosa sia successo nelle prime due grandi guerre, non riusciamo ad immaginare la società attuale di nuovo in guerra, magari imbracciando fucili e scavando trincee.

Ce lo vedreste oggi uno come Hitler che prepara eserciti di uomini per invadere altri paesi? Ma qual’è il motivo per cui si fanno le guerre? Per rubare risorse ad altri, che possono essere economiche, energetiche, naturali, etc.

Verrebbe quasi da ridere a pensare ad una guerra adesso, ma ragioniamo per assurdo. E se nel XX secolo invece Hitler avesse avuto a disposizione tanta di quella tecnologia che gli avrebbe permesso di spogliare completamente una nazione dalle sue ricchezze, senza sacrificare i propri uomini o i propri mezzi, comodamente dal divano di casa sua, secondo voi non lo avrebbe fatto?

Ecco, questo è quello che sta succedendo oggi. Anche la guerra si è evoluta. Nasce in maniera silenziosa ed agisce in maniera subdola, lasciandoci increduli davanti agli effetti della devastazione, quando tutto è già terminato, ed attoniti per non essere stati capaci nè di accorgercene nè di reagire.

Siamo in guerra senza che nessuno lo abbia dichiarato, senza aerei che volano o bombe che cadono. Siamo nel bel mezzo di una guerra finaziaria che ci sta uccidendo.

Non si sa bene chi ci stia attaccando, ma qualcuno ci sta sottraendo tutte le ricchezze sotto i nostri occhi. Questa è una guerra delle informazioni basata sullo spionaggio informatico e sulle speculazioni dei mercati finanziari.

E’ una guerra che ci devasterà ancora più delle prime due, perchè ce ne stiamo ancora lì inerti e non riusciamo a percepire da dove ci stanno attaccando e non siamo pronti per difenderci.

Ho iniziato a maturare questa idea da un paio di anni  ed in una recente ricerca in rete ho scoperto che in molti si sono accorti di che cosa stia davvero succedendo. Tra questi Christina Romer, che è stata per alcuni anni consulente economica personale di Barack Obama ed è titolare della cattedra di Economia presso la prestigiosa Università di Berkley in California.

Le sue competenze in materia le hanno consentito di individuare con una certa precisione il nemico misterioso. Le sue parole sono precise e taglienti:

“Siamo in guerra. E’ una guerra aperta, dichiarata, frontale. E’ la guerra dei neo-liberisti selvaggi planetari, sostenuti dalla destra più retriva in rappresentanza del capitale bancario privato che sta affondando i loro micidiali colpi nel tentativo di espoliare definitivamente la classe media, vera spina dorsale dell’economia statunitense, e baluardo storico nella produzione di ricchezza collettiva, per costruire un medioevo dittatoriale che ci fa dire con tranquillità che il comunismo sovietico di Breznev era, in paragone, un simpatico esperimento sociale divertente. Lo scenario della battaglia in corso era, per lo più, l’Europa: adesso si è esteso anche qui da noi. O la gente lo capisce e si rimbocca le maniche, o non lo capisce. Se non lo capisce vuol dire che è in malafede oppure è masochista. Oppure nessuno li informa. E’ il vantaggio –magari ancora per poco- di una grande democrazia liberale come quella che abbiamo fondato e difeso e salvaguardato in Usa nei secoli: c’è ancora spazio per dire, spiegare, informare. E’ ciò che noi economisti stiamo tentando di fare, disperatamente, prima che la guerra si concluda con una sconfitta planetaria delle persone per bene che lavorano”

L’economista va oltre, indicando quelle che sarebbero le strategie migliori per contrastare la subdola guerra finanziaria ai nostri danni. Potrei dilungarmi ad elencare tutti i punti del suo programma economico, ma mi risulterebbe più facile affermare che le strategie che lei sostiene sono esattemente quelle opposte seguite dall’Europa.
È una semplificazione eccessiva della realtà questa, ma che non si discosta poi più di tanto dal vero. Per approfondimenti invito a leggere le fonti consigliate in calce.
 
Concordo pienamente con la sua tesi economica. Non condivido affatto invece il quadro politico che è nella sua mente perchè lo ritengo retrogrado, obsoleto ed ottuso.
 
Il problema non è la destra. Magari anzi esistessero ancora gli ideali della destra e della sinistra.
Il vero nemico nascosto sono le aziende multinazionali, i colossi delle telecomunicazioni, i ricchi, le banche e la casta, che fa il loro gioco.
 
Non dimentichiamo che le aziende multinazionali, al giorno d’oggi, dispongono spesso di più liquidità e potere di interi stati. Ma questo è un altro argomento che approfondiremo presto. Nel frattempo…
 

PENSIAMO GLOBALMENTE,
AGIAMO LOCALMENTE!

Autore: Giovanni Gasparri (Linkedin | Facebook)
Data di Pubblicazione  9 Febbraio 2014
Ultima Revisione: 9 Febbraio 2014

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